Nei prossimi decenni avvenire, per le grandi potenze del mondo uno dei punti cruciali nella lotta al cambiamento climatico sarà lo sviluppo di una mobilità al 100% sostenibile, in grado di ridurre le emissioni di CO2, gli impatti ambientali, economici e sociali.
Nel corso degli ultimi mesi, nel nostro Paese sono aumentati i progetti a idrogeno legati alla “green-mobility“, sostenuti dagli ingenti finanziamenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (si parla di una spesa di 62 miliardi di Euro tra il 2021 e il 2026).
Città come Milano, Parma e Bologna sono in vetta alla classifica del trasporto sostenibile seguite da Venezia, Padova, Brescia, Bergamo, Torino, Genova e Firenze; in coda alla classifica troviamo il Sud Italia, al quale il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha recentemente stanziato circa 200 milioni di Euro per l’acquisto di nuovi treni a idrogeno, regionali e intercity.
“Il miglioramento dei servizi ferroviari nelle regioni del Sud – spiega Giovannini – è un tassello fondamentale dell’impegno del Ministero per il rilancio del Mezzogiorno, per incentivare le persone a fare un uso minore dell’auto privata e utilizzare il treno negli spostamenti di media e lunga percorrenza, contribuendo alla transizione ecologica. Il nostro impegno non è rivolto soltanto all’alta velocità ferroviaria. I nuovi treni di ultima generazione, a emissioni zero, impiegati nelle tratte a media e lunga percorrenza miglioreranno la qualità anche dei servizi intercity, che hanno un costo del biglietto più contenuto e sono utilizzati per gli spostamenti quotidiani da studenti e lavoratori”.
Una delle grandi sfide del Governo sarà pertanto quella di sostenere le Regioni, proponendo percorsi formativi sulle energie rinnovabili e finanziando la realizzazione di nuovi impianti e infrastrutture sostenibili all’avanguardia.
Ripercorriamo quindi le ultime novità sui trasporti green nel nostro Paese.
TRENI E FERROVIE
Nell’ambito del trasporto su rotaia, la Lombardia è senza dubbio una delle protagoniste principali; il Progetto H2iseO, gestito da Fnm e Trenord, punta allo sviluppo di una “Hydrogen Valley” in Valcamonica a partire dal rinnovamento e decarbonizzazione della linea ferroviaria Brescia-Iseo-Edolo. Recentemente questo progetto ha ricevuto nuove risorse da parte della Regione Lombardia che, tramite una delibera approvata dalla giunta guidata dal presidente Fontana, ha stanziato 75 milioni di Euro per l’attivazione del servizio dei primi treni alimentati a idrogeno sulla linea.
Più complessa, invece, è la proposta per trasformare la Valle Brembana in una Hydrogen Valley, con il completamento della tramvia ad idrogeno.
Secondo Antonello Pezzini, consulente della segreteria tecnica del Ministro della Transizione Ecologica: “Con un tratto ferroviario a tre centrali per produrre idrogeno (è necessario che un kW di potenza non superi i 3 kg di CO2 nell’atmosfera), si potrebbe far proseguire la tramvia della Val Brembana almeno fino a San Giovanni Bianco, se non Piazza Brembana, con una linea mista elettrica-idrogeno. Grazie anche a questo progetto, la Val Brembana potrebbe diventare una ‘Hydrogen Valley’, sia per quanto riguarda il trasporto persone e merci, sia per quanto riguarda il recupero e il riciclo dei rifiuti”.
Le tempistiche di attuazione del progetto costituiscono la difficoltà maggiore; il termine di completamento dei lavori, infatti, è previsto per il 2026, un’ardua sfida per la mole di interventi infrastrutturali necessari per operare su un tracciato a binario unico, in un territorio montano. Nonostante ciò, la Provincia di Bergamo ha raccolto la sfida con grande intraprendenza e coraggio.
Scendendo verso il centro Italia, invece, è l’Abruzzo la regione che intende diventare tra i leader italiani nello sviluppo dei treni alimentati a idrogeno. Lo ha dichiarato in data odierna il Presidente della regione, Marco Marsilio: “Siamo soddisfatti di sapere che l’Abruzzo è proposto come avanguardia dell’esperienza energetica con i treni all’idrogeno. Qui c’è un debito secolare da parte delle istituzioni nei confronti della mobilità, specie su ferro. Ora si vuole candidare l’Abruzzo a capofila dell’innovazione energetica e va bene: abbiamo solo chiesto garanzie, però. Ci sta tutto bene, purché sia vero ed efficace, cioè che effettivamente si possa avere un trasporto veloce e moderno ed ecologico“.
TRASPORTO URBANO SU STRADA
Per quanto riguarda il trasporto a quattro ruote in contesti urbani, diverse città italiane hanno iniziato a testare i primi autobus a celle a combustibile. E’ il caso di Genova dove, dallo scorso mese, sono iniziati i test su strada del bus a celle modello “New Urbino 12 Hydrogen” di Solaris, uno dei principali produttori europei di autobus e filobus.
Sempre Solaris, questa volta in collaborazione con la concessionaria Sasa, ha recentemente prodotto ben 12 mezzi green per il trasporto pubblico di Bolzano, promuovendo così la città tra i primi posti in Italia e tra le più cospicue in tutta Europa nella mobilità sostenibile.
Il modello, Solaris Urbino 12 Hydrogen, è equipaggiato di:
– Una cella a combustibile ad altissime prestazioni;
– Una batteria al titanato di litio da 29,2 kW/h;
– Una capacità di stoccaggio dell’idrogeno di 37,5 Kg per una autonomia giornaliera di oltre 350 Km.
Sasa ha inoltre realizzato una stazione di rifornimento di idrogeno direttamente nel deposito, in modo che i mezzi in questione possano rifornirsi evitando un eccessivo spreco di tempo e, soprattutto, denaro. In soli 10 minuti, due autobus possono essere riforniti simultaneamente con 22 Kg di idrogeno a 350 Bar.
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