Saipem mette ufficialmente in moto il progetto Agnes, il maxi parco eolico al largo delle coste della città, che darà energia a oltre 500 mila famiglie
19 febbraio 2021
Il Sole 24 Ore
Saipem affiancata da Qint’x, azienda specializzata nel settore delle energie verdi, accelera sull’eolico offshore con il progetto Agnes. Un piano che prevede la costruzione di un distretto marino integrato nell’ambito delle energie rinnovabili. Un parco eolico offshore da 520 MW, un impianto fotovoltaico galleggiante da 100 MW e elettrolizzatori utili alla produzione di 4mila tonnellata di idrogeno ogni anno, sono i pilastri dell’ambiziosa sfida targata Saipem. Il tutto produrrà elettricità per più di 500mila famiglie. Il progetto da più di un miliardo di euro dovrebbe vedere la luce probabilmente dal 2024. Molto dipenderà– spiegano i rappresentanti delle aziende coinvolte– dalla velocità o meno dell’iter burocratico.
Alberto Bernabini (CEO & Founder di Qint’x e Agnes) e Gian Luca Vaglio (Head of Commercial, Strategic and Legal Development di Agnes) spiegano che “la presentazione di AGNES avviene in un momento molto importante per il nostro progetto: a fine gennaio abbiamo accettato il preventivo di connessione di Terna, impegnando la potenza necessaria sulla rete di trasmissione nazionale e presentato le istanze di autorizzazione unica e di concessione demaniale, sancendo così l’inizio ufficiale dell’iter di autorizzazione”, sottolineando che “questa è una tappa fondamentale di un percorso iniziato circa 3 anni fa con lo studio di fattibilità di un progetto molto complesso, ma anche molto importante per il rilancio di Ravenna come capitale italiana dell’energia”.
Anche l’amministrazione locale, rappresentata dal sindaco Michele de Pascale si dichiara entusiasta e positiva: “Ci siamo immediatamente schierati a favore del progetto Agnes. Mi verrebbe da dire, senza se e senza ma. Ravenna è un punto di riferimento internazionale nell’ambito delle energie sostenibili, per tecnologie e know-how“. “Naturalmente i progetti definitivi dovranno essere sottoposti a valutazione di impatto ambientale e andranno ovviamente valutati e rispettati al massimo tutti gli aspetti inerenti alla tutela del paesaggio o all’interferenza con turismo, pesca e traffici marittimi”– aggiunge de Pascale- “Nel contempo però l’obiettivo delle istituzioni deve anche essere anche quello di concretizzare questi investimenti, senza demotivare gli investitori con iter burocratici eccessivamente severi”.