Paolo Scaroni, ex Amministratore Delegato di Enel ed Eni, ha rilasciato un’intervista a La Stampa riguardo il ruolo delle rinnovabili nel piano di allontanamento dal gas russo: “In 12-18 mesi si possono al massimo dimezzare le importazioni, acquistando di più altrove e spingendo sul carbone. Se si vuole l’azzeramento non c’è alternativa a sacrifici importanti per i consumi delle famiglie e per i settori industriali energivori. In tutta Europa le centrali a carbone stanno viaggiando a pieno regime per ridurre i consumi di gas. In Cina e India non si sono mai fermate. Il punto è semplice: vogliamo sganciarci dalla Russia? Allora dobbiamo prendere l’energia dove c’è: più rinnovabili, più gas da altri Paesi, ma anche carbone. Senza il nucleare – spiega Scaroni – è impossibile. Dobbiamo investire massicciamente nelle rinnovabili, ma non basterà: non lo dico io, ma l’Agenzia internazionale dell’energia. Del resto, l’atomo è nella tassonomia delle fonti verdi dell’Ue“.
L’attuale Presidente del Milan è intervenuto anche sull’attuale rincaro del petrolio e del gas: “Per quanto riguarda il greggio, il mondo ha ricominciato a consumare 100 milioni di barili al giorno e paghiamo tre anni di inattività nell’esplorazione, perché le compagnie petrolifere sono state assediate da chi vede negli idrocarburi il diavolo. Quindi semplicemente domanda che cresce e offerta che scende. Tutto questo ha spinto i prezzi già prima della guerra, che poi ha stimolato fenomeni speculativi. Anche sul gas c’è stato un eccesso di domanda dopo aver penalizzato il carbone per ridurre le emissioni. La crisi con la Russia ha fatto il resto. Perché dare una connotazione negativa alla parola “speculazione”? Che male c’è se un operatore, immaginando quotazioni al rialzo, compra petrolio o gas? Credo che Cingolani si riferisca alla benzina, intendendo che l’aumento del petrolio non giustificherebbe più di 2 euro al litro. Non so se sia così, il ministro sicuramente parla a ragion veduta. Sul gas il meccanismo è molto più trasparente, ma si paga dazio alla speculazione finanziaria“.
Infine, sul prezzo del gas:“I prezzi scenderanno precipitosamente da soli, le forniture ci sono e la primavera è in arrivo. Il tetto non serve. Gazprom si è sempre vantata della sua totale affidabilità. In cinquant’ anni non ha mai violato un contratto. Anche ora sta rispettando gli impegni e continuerà a farlo. Per la Russia sono entrate oggi più che mai irrinunciabili. Poi certo possiamo discutere dell’opportunità politica di finanziare la guerra, ma questo è un altro tema”.
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