Il governo olandese ha assegnato 2,1 miliardi di €uro – quasi la metà del suo budget annuale 2021 per i progetti sostenibili – a quello che sarà uno dei più grandi progetti CCS al mondo: il progetto Porthos, che ha lo scopo di catturare e immagazzinare le emissioni di carbonio dal porto di Rotterdam e permettere la produzione dell’idrogeno ‘blu’ .
Il progetto Porthos, sviluppato da un consorzio industriale che comprende Shell, ExxonMobil, Air Liquide e Air Products, mira a raccogliere le emissioni di fabbriche e raffinerie e stoccarle in giacimenti di gas vuoti nel Mare del Nord.
Il denaro sarà fornito dal fondo di sovvenzione SDE ++ che è stato finora utilizzato principalmente per sovvenzionare la creazione di energia sostenibile dal sole e dal vento. Il quartetto ha richiesto questi fondi per il progetto già nel gennaio 2020. All’epoca, avevano richiesto un totale di 2 miliardi di euro.
I Paesi Bassi sono uno dei paesi con le più alte emissioni di gas serra pro capite in Europa. Stanno lavorando sul loro piano per ridurre le emissioni del 55% rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030. L’anno scorso le emissioni erano diminuite del 24,5% rispetto ai livelli del 1990.
Porthos, che diventerà operativo nel 2024, dovrebbe ridurre le emissioni nel distretto industriale intorno al porto di Rotterdam di circa il 10%. Il progetto Port of Rotterdam Transport Hub and Offshore Storage, o in breve Porthos, sarà in grado di immagazzinare una quantità annua di 2,5 mln t di CO2 dall’industria sotto il Mare del Nord.
Si prevede che Porthos sarà in grado di immagazzinare circa 37 milioni di tonnellate di CO2 in 15 anni. Inoltre, l’accordo sul clima olandese, concordato circa due anni fa, include già il CCS e il governo ritiene che il suo obiettivo per il 2030 non possa essere raggiunto senza di esso.
Oltre ai fondi per Porthos, i fondi SDE++ sono stati assegnati, come negli anni precedenti, a oltre 3.400progetti di energia solare. Di quel numero, il 97% sarà realizzato sui tetti. I restanti fondi del budget di 4,6 miliardi di euro sono stati assegnati a tecnologie che utilizzano il calore residuo, progetti che incoraggiano l’uso di pompe di calore e caldaie elettriche.
Mentre sul tema delle emissioni e delle energie rinnovabili, il mese scorso un tribunale dei Paesi Bassi ha ordinato a Shell – un membro del progetto Porthos – di ridurre le sue emissioni globali del 45% entro il 2030, anziché del 20% a cui mirava, una decisione contro la quale la Shell andrà in appello.