È stata completata la procedura di preselezione dei progetti candidati ai fondi IPCEI – Important Projects of Common European Interest. Lo strumento paneuropeo si dimostra molto efficace, ma va migliorata l’accessibilità delle PMI.
Tra gli oltre 180 progetti presentati, nelle scorse settimane è stata completata la procedura di preselezione per la prima tornata dei progetti candidati presentati da circa 150 imprese italiane che presentano i requisiti necessari per essere inclusi negli “IPCEI Idrogeno”. Il successo dell’iniziativa sarà valutato al termine della fase di ricerca e sviluppo ed in base ai risultati raggiunti, ma già fin d’ora si vede il risultato straordinario nella vasta partecipazione e l’altissima capacità progettuale dimostrata dalle imprese italiane.
Gli sforzi del Ministero per lo Sviluppo Economico (MISE) per valorizzare lo strumento IPCEI stanno mostrando tutta la loro efficacia: aumento del numero di proposte, attenzione dei media, maggiori risorse destinate.
Ma il successo ha comportato anche la necessità, per le istituzioni coinvolte, di dotarsi di strutture idonee e di approcci pragmatici nel processo decisionale. Il numero di proposte progettuali ricevute nell’ Unione Europea da alcuni dei 23 Stati partecipanti è stato così elevato da rendere molto complessa la definizione del perimetro dell’IPCEI sull’idrogeno, facendo apparire subito chiara la necessità di lanciare un IPCEI Idrogeno 2 e di filtrare l’abbondanza dei progetti attraverso una pre-selezione nazionale.
Questa riflessione ha prodotto un documento, condiviso unanimemente da parte degli Stati partecipanti e dalla Commissione europea, denominato “Process document IPCEI Hydrogen – matchmaking procedure”, attraverso il quale sono stati stabiliti i criteri per l’attività di pre-selezione svolta dai singoli Stati.
Sulla base di questo documento, con il supporto tecnico-scientifico dell’Enea è stata effettuata la preselezione delle diverse proposte, individuando tra queste quelle capaci di presentare il più alto livello di innovazione e la maggiore capacità di implementazione.
Parallelamente a questa preselezione nazionale, a Bruxelles si è costituita una Task Force, composta dalla Leading Country (Germania) e dai rappresentanti di alcuni Stati Membri (tra cui l’Italia), che costituirà l’organismo operativo del processo di matchmaking tra i diversi progetti.
La grande capacità progettuale manifestata è comunque un patrimonio da valorizzare. A tal riguardo il MiSE, con l’ausilio del Ministero della Transizione Ecologica (Mite) e del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), cercherà di esaminare, a livello politico, la possibilità di strumenti di sostegno dedicati.
L’intento è di individuare misure alternative a favore delle imprese non incluse nel perimetro dell’IPCEI, che, anche grazie al PNRR, potranno essere un utile supporto per la realizzazione dei progetti non ritenuti idonei ma ugualmente interessanti e realizzabili.
Sarà organizzata quanto prima una conferenza in cui verranno presentati tali strumenti, differenti e meno onerosi in termini di requisiti richiesti e complessità procedurale, da utilizzare anche con l’eventuale ausilio di risorse stanziate nell’ambito del PNRR.
Lo sviluppo degli IPCEI sta facendo emergere la straordinaria capacità delle aziende italiane di essere protagoniste nella ricerca e nello sviluppo di nuova progettualità.
Resta da sciogliere il nodo della complessità dello strumento, soprattutto per le PMI, già rappresentata più volte a Bruxelles e a cui si sta cercando di porre rimedio.