Chariot, il developer inglese quotato in borsa a Londra, specialista nei progetti energetici nella parte nord-ovest dell’ Africa, sta esplorando un potenziale sviluppo di produzione di idrogeno verde da ben 10 GW in Mauretania. Ha firmato un protocollo d’intesa con il governo mauritano per portare avanti il progetto potenziale, denominato Project Nour.
Il progetto proposto copre un’area esclusiva onshore e offshore, per un totale di circa 14.400 chilometri quadrati, e Chariot intende condurre studi di pre-fattibilità e fattibilità sul potenziale progetto fino a una capacità di 10 GW, che intende alimentare da risorse sia solari che eoliche.
Chariot crede che la Mauritania possieda “risorse solari ed eoliche di livello mondiale” che le consentiranno di produrre l’idrogeno verde più economico in Africa, con la stretta vicinanza della nazione ai potenziali grandi mercati europei che aprono opportunità di esportazione. Chariot dispiegherebbe una squadra “immediatamente” per valutare le risorse eoliche e solari nel sito del progetto proposto, l’impatto ambientale e condurre studi di impatto macroeconomico e sociale.
Chariot è stata fondata nel 2007 ed è stata tradizionalmente una società focalizzata sull’ O&G, che si rivolge a regioni di acque profonde inesplorate del margine atlantico, vale a dire al largo del Marocco, della Namibia e del Brasile. Tuttavia, all’inizio di quest’anno ha tolto la dicitura Oil & Gas dal nome della società in quanto cerca di individuare opportunità nella transizione energetica. A marzo ha acquistato Africa Energy Management Platform, il developer di progetti di energia rinnovabile e ibrida, che ha una partnership strategica in corso con Total Eren. L’anno scorso l’azienda intendeva sfruttare la sua impronta esistente in Africa, mentre cercava di indirizzare potenzialmente le batterie, l’eolico e il solare, come parte dei suoi piani di transizione energetica.