Intervistato dal Corriere della Sera, Franco Bernabè, nuovo Presidente di Acciaierie d’Italia (ex Ilva) ed ex Amministratore Delegato di Eni, ha presentato una nuova tecnologia, attualmente in fase di progettazione, per il cracking del gas, in grado di produrre idrogeno verde senza emissioni di CO2.
Questa nuova tecnologia, sviluppata da ex Ilva in collaborazione con il Politecnico di Milano e il premio Nobel della Fisica, Carlo Rubbia, potrebbe rappresentare una delle molteplici soluzioni per la produzione di energie rinnovabili pulite, senza dover necessariamente abbandonare le fonti fossili, le quali, per Bernabè, hanno ancora un grosso potenziale inesplorato: “C’erano dei problemi ingegneristici ma il premio Nobel della Fisica Carlo Rubbia e i ricercatori del Politecnico di Milano sostengono che possono essere risolti. Carlo Mapelli del Politecnico di Milano, che è consigliere d’amministrazione di Acciaierie d’Italia, sta lavorando a una tecnologia simile ma con un processo diverso. Il gas può essere trasportato agli impianti siderurgici, dove può avvenire il processo di cracking per pirolisi o catalisi”. Per il completamento del progetto, saranno comunque necessari ulteriori investimenti e tempo.
In merito alla transizione energetica in atto, invece, Bernabè ha dichiarato: “Di petrolio ci sarà ancora bisogno soprattutto per la chimica. E il gas è la più recente delle fonti fossili, a minori emissioni di CO2 ed era considerato fino a qualche tempo fa la fonte di transizione per i prossimi cent’anni. Il gas naturale – ha concluso – ha due caratteristiche: ce n’è in abbondanza per centinaia di anni; e si presta con un processo di cracking alla separazione atomica di idrogeno da carbonio, per produrre idrogeno senza emettere CO2”.
In conclusione, Vi ricordiamo che, lo scorso mese, si è svolto l’incontro tra il Ministro Giorgetti e Acciaierie d’Italia per discutere sulla fattibilità del piano di decarbonizzazione dell’Ex Ilva di Taranto.
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