Tra i 24-30 mesi. Questo il tempo necessario per allontanarsi dalla dipendenza del gas russo secondo il piano studiato dal governo italiano, piano, di cui ha parlato il Ministro Roberto Cingolani, recentemente ospite a Rai3: “Noi importiamo dalla Russia ogni anno circa 29 miliardi di metri cubi di gas, poco più del 40%. Stiamo lavorando con impianti nuovi, rigassificazione e contratti a lungo termine, rinforzo delle nostre infrastrutture e ragionevolmente in 24-30 mesi dovrebbero consentirci di essere completamente indipendenti. Se, per qualche motivo, dovesse cessare completamente la fornitura dalla Russia le nostre riserve attuali e il piano di emergenza ci darebbero un tempo sufficientemente lungo da arrivare alla stagione buona; dovremmo fare dei sacrifici ma non fermeremmo le macchine“
Il Presidente è poi intervenuto riguardo l’ipotesi della riapertura delle centrali a carbone, un enorme passo indietro nel percorso di transizione ecologica del paese: “La spesa non varrebbe l’impresa, [ma in caso di necessità] si potrebbero mandare a pieno regime le due centrali principali ancora in funzione: Brindisi e Civitavecchia”.
Tra le misure di emergenza in via di studio, sono previste nuove strutture per il gas naturale liquefatto (GNL): “Già per metà di quest’anno istalleremo un primo rigassificatore galleggiante. Dal punto di vista ambientale la quantità di gas è la stessa che bruciamo oggi, può cambiare il metodo o l’infrastruttura ma non ne bruceremo di più. Noi consumeremo lo stesso gas di oggi, accelereremo le rinnovabili in tutte le forme e penso di poter dire con un ampio margine di certezza che noi garantiremo comunque il percorso di decarbonizzazione al 55%“.
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