Il governo del Regno Unito ha lanciato la sua nuova ‘Strategia in 10 punti’ per raggiungere le emissioni ‘net zero’ entro il 2050, strategia che potrebbe diventare storica, delineando misure per ridurre la sua dipendenza dai combustibili fossili e per incoraggiare la transizione verso un futuro verde e sostenibile.
La strategia arriva mentre il paese si sta preparando ad ospitare la prossima settimana il vertice delle Nazioni Unite COP26, nel quale il Primo Ministro inviterà le altre economie mondiali a definire i propri piani per il taglio delle emissioni.
Presentata il 19 ottobre 2021, la strategia ‘Build Back Greener’ illustra come il Regno Unito garantirà – secondo il Primo Ministro – ‘440.000 nuovi posti di lavoro ben retribuiti’ e sbloccherà 90 miliardi di sterline di investimenti nel 2030 nel suo percorso per contribuire al cambiamento climatico entro il 2050.
Questo dovrebbe fornire la certezza alle imprese di poter supportare il Regno Unito nell’ottenimento di un vantaggio competitivo nelle tecnologie piu’ recenti a basse emissioni di carbonio – dalle pompe di calore ai veicoli elettrici – e nello sviluppo di fiorenti industrie verdi nei centri industriali – dalla cattura dell’ anidride carbonica all’idrogeno – il tutto supportato da nuovi finanziamenti.
L’odierna Strategia ‘Net Zero’ del Regno Unito – riassunta in un documento in 10 punti – definisce un piano completo su come le imprese e i consumatori britannici saranno supportati nella transizione verso l’energia pulita e la tecnologia verde, riducendo la dipendenza della Gran Bretagna dai combustibili fossili e investendo nell’energia pulita sostenibile, riducendo contemporaneamente il rischio di prezzi futuri elevati e volatili e rafforzando la sicurezza energetica.
Come parte di questa strategia, i nuovi investimenti includono un’ allocazione aggiuntiva fino a £ 1 miliardo per supportare l’elettrificazione dei veicoli e delle loro catene di approvvigionamento e altri £ 620 mln per sovvenzioni per lo sviluppo di infrastrutture mirate per questi veicoli elettrici.
Il governo sta anche lavorando per dare il via alla commercializzazione del carburante per l’ aviazione sostenibile realizzato con materiali sostenibili.
Inoltre, gli investimenti includono uno schema di sostegno all’ industria e al settore dell’idrogeno da 140 milioni di sterline per accelerare la cattura industriale del carbonio, colmando il divario tra i costi dell’energia industriale dal gas naturale e dall’ idrogeno, e per aiutare a decollare i progetti di idrogeno verde.
Il governo del Regno Unito ha selezionato due cluster per ricevere i finanziamenti e sviluppare i progetti CCUS proposti a partire dal 2025 (vedi notizia parallela). Questi due cluster per la cattura dell’ anidride carbonica metteranno il cuore industriale del Regno Unito in prima linea negli anni 2020 e rivitalizzeranno le industrie nel Mare del Nord, con il sostegno del governo di 1 miliardo di sterline.
Gli investimenti annunciati includono anche un’ aggiunta di 500 milioni di sterline verso progetti di innovazione per sviluppare le tecnologie verdi del futuro, portando il finanziamento totale per la ricerca e l’innovazione a ‘net zero’ ad almeno 1,5 miliardi di sterline. Ciò sosterrà le idee e le tecnologie più pionieristiche per decarbonizzare case, industrie, terra ed energia.
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Le politiche e la spesa portate avanti nella Strategia Net Zero significano che, dal Piano in 10 punti, il Regno Unito ha mobilitato 26 miliardi di sterline di investimenti di capitale del governo per la rivoluzione industriale verde. Sono stati assicurati anche oltre 5,8 miliardi di sterline di investimenti esteri in progetti verdi.
Altri 18 accordi sono stati definiti al Global Investment Summit per sostenere la crescita in settori vitali come l’energia eolica e a idrogeno, le abitazioni sostenibili e la CCS.
Questa strategia Net Zero sarà presentata alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC).