Il calendario del Piano di Ripresa fino al 2026, con le risorse destinate ai vari ministeri e i fondi stanziati per ogni singolo progetto, originariamente firmato il 6 agosto dal ministro dell’Economia Daniele Franco, ha ricevuto gli scorsi giorni il via libera della Ragioneria generale dello Stato. Tra le novità più interessanti c’è il cronoprogramma delle iniziative in materia di idrogeno, anche con riferimento alla sua applicazione nel settore dei trasporti. Nel documento si parla inoltre delle rinnovabili, in particolare di impianti offshore e batterie, oltre che di biometano, rifiuti, idrico e mobilità sostenibile. Una delle principali voci di finanziamento è anche rappresentata dalla proroga del Superbonus.
Il provvedimento illustra infatti i finanziamenti complessivi ricevuti da ogni dicastero per la realizzazione di tutte le iniziative legate al PNRR. Ad esempio al Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità sostenibili (MiMS) andranno circa 39,7 miliardi di euro, mentre al ministero della Transizione ecologica (MiTE) saranno assegnati circa 34,6 miliardi di euro. Al ministero dello Sviluppo economico (MiSE) spetteranno poco più di 18 miliardi di euro. Altri 3,6 miliardi verranno infine trasferiti al ministero delle Politiche agricole (MiPAF) per realizzare alcuni progetti anche nel campo dell’agrovoltaico.
Il raggiungimento dei traguardi e degli obiettivi, è chiarito nel decreto, è indispensabile per presentare le richieste di rimborso semestrali alla Commissione europea
Partendo dalla mobilità sostenibile, al MiMS saranno trasferiti 3,215 miliardi di euro per il “rinnovo delle flotte di bus e treni verdi” e 300 milioni di euro per sostenere la filiera industriale dei bus elettrici.
Il MiTE dovrà invece impiegare 741,32 milioni di euro per lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica elettrica. Gli interventi copriranno tutto il quinquennio di competenza del Piano di Ripresa, partendo dal primo decreto sui bus elettrici (da adottare entro il 31/12/2021), passando per le iniziative volte a potenziare la rete di ricarica delle auto elettriche (che inizieranno dal 1° semestre del 2023 fino al 2° semestre del 2025) ed arrivando al rinnovo del parco autobus e ferroviario (che si concluderà nel 1° semestre del 2026).
Per le rinnovabili, il MiTE avrà a disposizione 2,200 miliardi di euro per la promozione delle “comunità energetiche e l’auto-consumo” e 675 milioni di euro per la realizzazione di impianti innovativi, “incluso l’offshore”. Entrambi gli obiettivi dovranno essere realizzati entro il 1° semestre del 2026. Il MiSE dovrà invece spendere un miliardo di euro per sostenere la filiera delle batterie, adottando un primo decreto ministeriale entro il 30/6/2022 e concludendo le attività di supporto entro il 31/12/2024.
Arrivando all’idrogeno, il MiTE potrà spendere:
- 2miliardi di euro per l’utilizzo in settori hard-to-abate,
- 160 milioni di euro per la ricerca e lo sviluppo,
- 450 milioni per la produzione di elettrolizzatori
- 500 milioni di euro per la produzione in aree industriali dismesse.
Si parte il 1° semestre del 2022 con i progetti di ricerca, gli incentivi fiscali e gli interventi nel campo degli elettrolizzatori. Entro il 1° semestre del 2023 partiranno poi i progetti per la produzione di idrogeno nelle aree industriali dismesse e per l’impiego nei settori hard-to-abate, che si prolungheranno fino al 1° semestre del 2026.
Sempre nel campo dell’idrogeno, al MiMS saranno destinati 530 milioni di euro per le sperimentazioni nel trasporto stradale e ferroviario. I progetti dovranno essere messi in campo a partire dal 1° semestre 2023 e concludersi entro il 1° semestre del 2026.