Il decreto Fondone approvato in Senato stanzia 70 milioni di euro a sostegno del progetto Agnes, al largo di Ravenna, per la creazione di un polo dell’energia rinnovabile e dell’idrogeno verde nell’offshore di Ravenna, sviluppato da Saipem, Agnes e Qint’x. Si tratta del primo hub in cui idrogeno, eolico e fotovoltaico sono realizzati su scala commerciale.
Il Senato ha approvato il cosiddetto “decreto Fondone”, relativo al Fondo complementare al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), che stanzia 30,6 miliardi di dal 2021 al 2026 per il finanziamento di trenta progetti coerenti con l’indirizzo programmatico del PNRR – e quindi la doppia transizione digitale ed ecologica.
Fra tutti, il progetto più rilevante per il settore energetico è quello che riguarda Ravenna. Verranno infatti destinati 70 milioni di euro nel periodo 2022-2024 a sostegno di un progetto – chiamato Agnes – per la nascita di un polo dell’energia rinnovabile nel mare Adriatico, al largo delle coste.
Il progetto prevede la riconversione delle piattaforme marine per lo sfruttamento degli idrocarburi in un distretto per la produzione di energia rinnovabile offshore, ossia in mare.
A sviluppare il progetto Agnes sono tre società: Agnes, Qint’x e Saipem. Il costo totale dell’iniziativa supererà il miliardo di euro.
Il progetto consiste in due parchi eolici e uno di solare fotovoltaico, entrambi in mare, distanti dalla costa. A questi si affiancheranno degli impianti per la produzione di idrogeno “verde”.
Agnes farà affidamento sulle infrastrutture già esistenti nell’Adriatico per l’estrazione del gas naturale, che non verranno smantellate ma riconvertite per il nuovo scopo.
Soprattutto, il progetto Agnes poggerà su nuove e potenzialmente rivoluzionarie tecnologie offshore galleggianti . Installare impianti di energia rinnovabile in mare aperto consente di utilizzare dispositivi più grandi e potenti e contemporaneamente di minimizzare l’impatto visivo e paesaggistico – aspetto molto rilevante nelle località turistiche come Ravenna.
Lo sviluppo dei rinnovabili offshore è stato finora ostacolato in Italia dalle caratteristiche dei fondali del Mediterraneo, che sono profondi già a pochi chilometri dalla costa e non consentono quindi la posa e l’ancoraggio delle piattaforme sui fondali marini.
Le piattaforme galleggianti, invece, eliminano anche i vincoli geologici, tanto più che l’Adriatico ha una bassa ondosità.
La tecnologia galleggiante modulare impiegata nel progetto Agnes, è stata sviluppata da Moss Maritime, azienda norvegese controllata da Saipem e parte della divisione XSIGHT.
Oltre ai due parchi eolici galleggianti – dall’output combinato di 520 megawatt – ci sarà anche un impianto fotovoltaico galleggiante, a 2,5 metri di altezza sul livello dell’acqua, che occuperà una superficie di 63 ettari. Avrà una capacità produttiva di 100 MW.
Una parte dell’energia così prodotta verrà stoccata in sistemi di accumulo a batterie; un’altra parte andrà invece a generare l’elettricità che, assieme all’acqua di mare, alimenterà il processo di elettrolisi per la produzione di idrogeno verde: si parla di quattromila tonnellate di idrogeno all’anno, ottenute sia da strutture a terra che da impianti in mare, su piattaforme dismesse. Il quantitativo di idrogeno così prodotto sarà sufficiente ad alimentare oltre 2mila autobus a celle a combustibile.
L’idrogeno ottenuto in mare verrà trasportato sulla terraferma attraverso gasdotti, e potrebbe venire utilizzato per la decarbonizzazione delle industrie pesanti del polo di Ravenna, difficili da elettrificare.
La costruzione del progetto Agnes dovrebbe – secondo le previsioni – iniziare nel 2024, una volta ottenute le autorizzazioni. Nel 2022 dovrebbe venire presentato lo studio di impatto ambientale.
“Siamo molto soddisfatti dell’approvazione dell’emendamento di maggioranza, in cui è confluito anche il nostro della Lega, che stanzia nel decreto al Fondo Complementare al Piano di Ripresa e Resilienza 70 milioni nel triennio 2022-2024 come prime risorse per il progetto AGNES di costituzione di un polo energetico offshore nell’Adriatico al largo delle coste Ravenna“. Lo dichiarano i senatori Paolo Arrigoni, responsabile energia della Lega, i colleghi firmatari dell’emendamento e i membri della commissione bilancio Antonella Faggi, Roberta Ferrero, Elena Testor, Paolo Tosato e Enrica Rivolta, relatrice del provvedimento. “Con questo progetto, che prevede la riconversione di alcune piattaforme Oil&Gas, la realizzazione di un distretto marino integrato nell’ambito dello sviluppo delle energie rinnovabili, l’eolico offshore e il fotovoltaico galleggiante realizzati con soluzioni tecnologiche all’avanguardia per produrre energia elettrica in modo integrato, anche per la produzione dell’idrogeno verde, l’Italia si posiziona in prima fila nella transizione energetica ed in particolare nel settore dell’idrogeno che è sempre più centrale nel Mediterraneo“, spiega Arrigoni. “Il polo è strategico non solo perché contribuisce agli obiettivi di transizione ecologica del nostro Paese, con il 70-72% dell’elettricità che dovrà essere prodotta da fonti rinnovabili, non solo perché risponde agli obiettivi di riconversione delle vecchie piattaforme, evitando così i costi di dismissione- conclude il senatore della Lega- ma contribuirà anche ad incrementare nell’ambito del sistema Italia il valore delle nostre imprese, sempre più strutturate con propria piattaforma tecnologica e ingegneristica per la transizione energetica“.