La collaborazione tra Enel ed Eni per l’idrogeno verde, già annunciata in varie occasioni negli ultimi mesi, va avanti e, così come spiegato dai responsabili del settore delle due aziende, i primi siti produttivi italiani saranno Sarroch, in Sardegna, Taranto e la raffineria di Gela.
L’hanno illustrato Paola Brunetto, head of hydrogen business unit di Enel Green Power, e Andrea Pisano, head of energy evolution integrated initiatives di Eni. Entrambi sono intervenuti ad un’iniziativa organizzata venerdì scorso dalla Rappresentanza permanente dell’Italia presso le Organizzazioni Internazionali a Parigi, in collaborazione con l’ENEA, la International Energy Agency e il World Energy Council.
Attualmente, il nuovo ciclo produttivo della green refinery fa affidamento sull’idrogeno da steam reforming del metano, con la presenza di un impianto dedicato. Nel progetto del cane a sei zampe e di Enel, si prevede l’installazione di un elettrolizzatore nel sito di Piana del Signore. “L’installazione di un elettrolizzatore, direttamente all’interno del sito, che sfrutterà quindi la rete per approvvigionarsi di energia rinnovabile, ci consentirà di valutare come possono interagire e integrarsi tra loro, per l’alimentazione del processo industriale, la produzione per natura intermittente di idrogeno verde tramite elettrolisi e quella continua di idrogeno, prima grigio e poi blu, da steam reforming del metano”.
I manager non hanno indicato tempi precisi, ma l’annuncio arriva mentre a Palazzo di Città l’amministrazione comunale, sostenuta proprio da Eni e da Sicindustria, ha inoltrato alla Regione la candidatura per ospitare il Centro nazionale dell’idrogeno. Pisano ha confermato che l’intenzione di Eni, non solo a Gela ma anche in altri siti riconvertiti, è di continuare a puntare sia sull’idrogeno verde che su quello da altre fonti, senza che una strada possa escludere l’altra.
Sembra proprio che sull’idrogeno le grandi società abbiano messo gli occhi, con un mercato che potrebbe ulteriormente svilupparsi.