
Avrà sede nell’Acciaieria di Terni in Italia il più grande progetto SOEC – Elettrolisi a Ossidi Solidi d’Europa.
Si tratta di vera una pietra miliare non solo per il nostro Paese ma per l’intero settore siderurgico, responsabile ogni anno di circa il 9% delle emissioni globali di CO2 con un consumo medio di ~ 5,2 MWh di energia primaria per tonnellata di acciaio prodotto.
Denominato SYRIUS, il progetto si svilupperà in un periodo di tempo previsto inferiore ai cinque anni e beneficerà di una sovvenzione di 10 milioni di euro.
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L’iniziativa è guidata da un consorzio composto da EU CORE Consulting SRL e dal Politecnico di Milano, che ricopre il ruolo di coordinatore scientifico, insieme a tre piccole e medie imprese (PMI) e cinque grandi aziende industriali, rinomati fornitori globali di tecnologia:
- La Rheinisch-Westfaelische Technische Hochschule Aachen: valuterà i benefici ambientali e sociali;
- La Fondazione Bruno Kessler: si concentrerà sulle attività tecniche legate principalmente allo sviluppo di un modello dinamico dell’impianto e del sistema SOEC;
- Tenova Spa: si occuperà dell’integrazione di SOEC e del recupero di calore;
- Kiwa Nederland e Vincotte: garantiranno sicurezza, standardizzazione e certificazione.
Elcogen porterà la sua esperienza nelle celle a ossidi solidi e nelle tecnologie di elettrolisi, fornendo stack progettati per la produzione su larga scala su una piattaforma specializzata.
Baker Hughes, uno dei principali investitori strategici di Elcogen, guiderà la progettazione e la produzione del prototipo di elettrolizzatore multi-stack, gestendone l’installazione e i test per dimostrare l’impianto SYRIUS in una fase avanzata di sviluppo, pronto per l’uso nel mondo reale.
Il progetto
L’obiettivo di SYRIUS sarà dimostrare le potenzialità di un elettrolizzatore SOEC da 4,2 MW in un vero e proprio impianto di forno elettrico ad arco (EAF), all’interno del sito gestito da Acciai Speciali Terni uno dei principali attori nel settore dell’acciaio inossidabile in Europa.
L’elettrolizzatore produrrà 100 kg/h di idrogeno verde e alimenterà un forno di riscaldo a bramme flessibile da 280 tsteel/h – 84 MWth.
Il sistema opererà in sinergia con il forno, lo stoccaggio dell’idrogeno, i carichi energetici flessibili dell’acciaieria e due impianti solari fotovoltaici virtualmente integrati, il tutto coordinato da un sistema di gestione dell’energia (EMS) all’avanguardia.
SYRIUS metterà inoltre al centro la circolarità industriale sfruttando il calore dei gas di scarico del forno per generare vapore destinato al SOEC, recuperando l’ossigeno come sottoprodotto nel processo del forno e valutando soluzioni innovative per il riciclo dell’acqua.
Si stima che questa iniziativa ridurrà le emissioni di CO2 generate dal processo di riscaldo dell’acciaio di 5.600 tonnellate all’anno nel corso dell’intero progetto.
L’impianto pilota dimostrerà la fattibilità pratica dell’elettrolisi SOEC in ambiente siderurgico, gettando al contempo le basi per una più ampia adozione industriale, fornendo benefici scientifici, sociali ed economici tangibili, tra cui:
- Aumentare la sicurezza energetica e la flessibilità delle operazioni industriali;
- produzione di idrogeno e della tecnologia di integrazione dei processi;
- Miglioramento dell’efficienza energetica, con un potenziale di recupero di oltre 2,5 TWh/a di calore utile, se esteso a una quota prevista di impianti di produzione di idrogeno.
- Significativi risparmi di CO2, con il potenziale di superare gli 11 Mt all’anno nello stesso scenario di sviluppo della tecnologia nell’industria siderurgica;
- Creazione di posti di lavoro e riqualificazione.
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