Si è tenuto con successo a Rho (Milano), nello stabilimento del gruppo Giva e in collaborazione con RINA, il primo test a livello globale di utilizzo di una miscela di gas naturale e idrogeno al 30% nei processi di forgiatura utilizzati nella lavorazione dell’acciaio su scala industriale.
Snam, Giva e RINA, società di certificazione e consulenza ingegneristica, hanno affermato che la sperimentazione è stata un successo ed è stato un primo passo per introdurre gradualmente l’idrogeno a zero emissioni in alcuni processi di produzione dell’acciaio.
I governi e le società energetiche di tutto il mondo stanno scommettendo molto sull’idrogeno che gioca un ruolo di primo piano negli sforzi per ridurre le emissioni di gas serra e aiutare a decarbonizzare le industrie ad alta intensità energetica come l’acciaio, i trasporti pesanti e i prodotti chimici.
Tuttavia, senza sussidi, il costo dell’idrogeno verde rimane troppo alto per essere redditizio e la conversione di forni e caldaie all’idrogeno dovrebbe essere un processo lungo e costoso.
Snam, il più grande gestore di gasdotti in Europa, aveva sperimentato in precedenza una miscela del 10% di idrogeno in una parte della sua rete di gas naturale che si estende per 33.000 chilometri e ha affermato che il 70% della sua rete di gas naturale è già composta da tubi “hydrogen ready”.
Le aziende hanno affermato che l’uso permanente di una miscela di idrogeno verde al 30%, alimentata da energia rinnovabile, nei tre impianti di forgiatura dell’acciaio del Gruppo GIVA potrebbe ridurre le emissioni di carbonio di circa 15.000 tonnellate all’anno, equivalenti a 7.500 auto.
“L’idrogeno – ha commentato Marco Alverà, amministratore delegato di Snam – può diventare nel medio-lungo termine la soluzione per decarbonizzare il settore siderurgico e tutte le industrie con un consumo intensivo di energia, il cui ruolo nella nostra economia è fondamentale. Questa sperimentazione è una tappa propedeutica alla progressiva introduzione di idrogeno a zero emissioni, prima in blending con il gas naturale e poi in forma pura, in alcuni processi di produzione dell’acciaio. Snam mette a disposizione le proprie capacità progettuali e di ricerca e la propria infrastruttura per dare un contributo alla creazione di una filiera nazionale dell’idrogeno e al raggiungimento degli obiettivi climatici italiani ed europei”.
Ugo Salerno, Presidente e Amministratore Delegato di RINA, ha aggiunto: “Questo test è la dimostrazione concreta che la filiera italiana dell’idrogeno può contribuire significativamente a decarbonizzare settori energivori e complessi come quello siderurgico. Come RINA siamo orgogliosi di essere parte attiva del processo di transizione energetica in atto, in particolar modo in occasioni come questa, quando possiamo mettere a sistema le nostre competenze in ambito energetico e industriale”.
“Per il nostro gruppo – ha affermato Jacopo Longhi Vienna (direzione GIVA) – l’idrogeno può rappresentare un grande alleato. Da un lato le normative sempre più stringenti in termini di emissioni di CO2, unite alla volontà di diminuire l’impatto ambientale delle nostre produzioni, ci obbligano a trovare una soluzione. Dall’altro, l’applicazione di idrogeno può rivelarsi mercato trainante per valvole e attuatori, prodotti da aziende del gruppo. Questo progetto quindi è solo l’inizio di un percorso che ci vedrà coinvolti per molti anni”.