Redazione 
Utilizzare l’alluminio “di tutti i giorni” come riserva energetica in grado di produrre idrogeno, senza emissioni di CO2. E’ l’obiettivo del progetto europeo Reveal-Storage, inserito nel programma Horizon Europe per la ricerca e innovazione, una delle soluzioni più promettenti a livello internazionale per dare risposta alla grande richiesta di stoccaggio energetico.
Il meccanismo alla base di Reveal è semplice e sostenibile: partendo dall’ossido di alluminio – elemento assai diffuso nel pianeta – si ottiene alluminio metallico tramite riduzione elettrochimica, un processo che avviene a temperature altissime e, soprattutto, a zero emissioni di anidride carbonica. Questa caratteristica netzero è dovuta dal fatto che, a differenza di altre leghe metalliche, come per esempio l’acciaio la cui produzione si basa sul carbone, per produrre alluminio sia necessaria unicamente l’elettricità.
In reazione con l’acqua, l’alluminio carico di energia può generare idrogeno e calore, quest’ultimo in grandissime quantità; basti pensare che, se bruciato, 1 litro di alluminio contiene due volte e mezzo l’energia contenuta nella stessa quantità di benzina (nello specifico 23.5 Kw/h contro i 10 kW/h circa di un combustibile fossile).
In merito al progetto Reveal è recentemente intervenuto il Dr. Stefano Passerini, Presidente di Helmholtz-Institut: “L’obiettivo è la produzione di elettricità, ma soprattutto la produzione di acqua e riscaldamento per uso sanitario. Il processo che vogliono sviluppare opera a basse temperature, ai 100-200 gradi o poco sopra. Se lo stesso processo avviene però a temperature superiori, attorno ai 600-700 gradi, si può raddoppiare la quantità di energia e l’efficienza del processo completo”.
Una tecnologia emergente che, in uno scenario globale assai critico dal punto di vista energetico, può rappresentare un decisivo passo in avanti verso un’Europa climaticamente neutra.
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