Secondo Reuters e NASDAQ, il Governo italiano vorrebbe raccogliere fino a 1,5 miliardi di Euro per costruire un elettrolizzatore da 1 GW come parte dei piani per diventare un hub europeo dell’idrogeno verde.
L’idrogeno sta guadagnando terreno come forma di energia mentre l’Unione Europea cerca di combinare la ripresa dall’impatto del COVID-19 con un passaggio accelerato al carburante verde.
Il Governo del Presidente del Consiglio Mario Draghi, che ha messo la lotta per mitigare il cambiamento climatico al centro del proprio programma, ha stanziato fino a 450 milioni di euro di denaro pubblico nel suo piano di Recovery Fund inviato a Bruxelles ad aprile per aiutare a finanziare l’elettrolizzatore.
Starebbe progettando anche di parlare con investitori privati per raccogliere i fondi necessari. Una fonte ministeriale ad alto livello, parlando alla Reuters a condizione di anonimato, ha affermato che Roma è fiduciosa che gli investitori privati possano portare il totale tra 1,1 e 1,5 miliardi di euro.
Tuttavia, i colloqui non sono ancora iniziati, poiché la priorità è lanciare gare d’appalto per costruire capacità di energia rinnovabile mentre l’Italia si impegna a costruire la propria catena di approvvigionamento dell’idrogeno.
L’idrogeno contribuisce solo con un 1% al consumo energetico in Italia, prodotto principalmente da combustibili fossili, principalmente gas naturale, e utilizzato in raffineria per produrre carburanti. L’obiettivo è passare all’elettrolisi utilizzando energia rinnovabile per estrarre l’idrogeno dall’acqua in un processo privo di carbonio, come sappiamo molto più costoso.
Ciò significa che la ‘scala’ della produzione è cruciale. La fonte di Reuters ha affermato che l’Italia preferirebbe un unico sito per consentirlo, sebbene non fosse stata presa alcuna decisione.
Un contratto per la costruzione della capacità dell’elettrolizzatore dovrebbe essere assegnato nel secondo trimestre del prossimo anno, secondo il piano dell’Italia nei documenti visionati da Reuters.
L’impianto, la cui realizzazione richiederà quattro anni, sorgerà su uno o più siti industriali dismessi, preferibilmente connessi alla rete elettrica.
Una seconda fonte di Reuters, che ha pure chiesto l’anonimato, ha affermato che il Governo porterà a bordo una serie di investitori privati in una grande partnership pubblico-privata, tra cui forse i principali gruppi del gas Snam e Italgas, che stanno iniziando con molta enfasi le proprie attività nell’ idrogeno.
Sappiamo infatti che il Governo sta cercando di accelerare l’installazione di circa 70 GW di nuova capacità di energia rinnovabile entro il 2030 e vuole che parte di questa nuova capacità venga utilizzata per sviluppare un’industria dell’idrogeno verde per fornire energia a settori difficili da abbattere, come l’acciaio e la raffinazione, in Italia e non solo.
Snam, che gestisce oltre 40.000 km di reti di trasporto del gas, si è detta interessata a spedire idrogeno verde in Europa attraverso i suoi gasdotti già pronti al 70% per l’idrogeno.
La Commissione UE, che mira ad avere 40 GW di capacità di elettrolisi installata entro il 2030, afferma che con una maggiore produzione il costo degli elettrolizzatori si dimezzerà entro il 2030 mentre nel 2040 l’idrogeno verde sarà pienamente competitivo.