Il TAP (Gasdotto Trans-Adriatico) è uno dei principali gasdotti che, partendo dall’Azerbaigian e attraversando Grecia e Albania, trasporta gas naturale nel nostro paese e in Europa; secondo i dati ufficiali, durante il suo primo anno di attività, il gasdotto ha trasportanto in Europa oltre 8 miliardi di metri cubi di gas , di cui 6,8 miliardi in Italia (dove si ipotizza un raddoppiamento della capacità di flusso).
In uno scenario attuale a dir poco drammatico e con una crisi energetica imminente, appare sempre più necessario potenziare e diversificare le proprie fonti di energia, puntando maggiormente sulle rinnovabili.
Quale ruolo potrebbe avere il TAP in tutto ciò e come potrebbe promuovere, in Italia, un processo di transizione energetica ancora troppo “timido“?
Secondo Luca Schieppati, Managing Director di TAP, il potenziamento della capacità del gasdotto e relativi adeguamenti infrastrutturali permetterebbero, in un futuro prossimo, il trasporto di gas rinnovabili e idrogeno.
Proprio in tema idrogeno, il TAP ha siglato da tempo una collaborazione con Snam, una delle principali società di infrastrutture energetiche al mondo, per verificare la fattibilità del trasporto di idrogeno in miscela con il gas naturale nella propria rete distributiva. Questo primo step – spiega Schieppati – è stato completato e attualmente «è in corso la preparazione per prove di laboratorio per testare i materiali e porre il nostro gasdotto ‘a prova di futuro‘».
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