Genova e Savona potrebbero essere i primi porti in Italia a sperimentare una nuova tipologia di impianti per lo smaltimento dei rifiuti che, attraverso un processo “Waste to Chemical”,sarebbero in grado di produrre green-fuels, come idrogeno e biometanolo.
L’idea per questa tipologia di impianti, dalla capacità di circa 160-200 mila tonnellate, viene dal Giappone e rientra nel nuovo piano regionale del ciclo dei rifiuti, approvato poche settimane fa; l’obiettivo è quello di rendere la Liguria autonoma nello smaltimento dei rifiuti, interrompendone definitivamente l’invio fuori regione e minimizzando, inoltre, gli impatti ambientali.
Secondo l’Assessore Regionale all’Ambiente, Giacomo Giampedrone, questo progetto potrebbe rientrare nei finanziamenti del Pnrr, siccome “sta a metà tra la produzione di idrogeno e di biometanolo. Un tema che andrà molto discusso, ma che perlomeno ha aperto il dibattito. Il prodotto non viene bruciato, ma trasformato: si tratta di un impianto chimico, che ha quindi delle criticità da sviscerare, che produce idrogeno e biometanolo […] Ho chiesto al ministro Cingolani che questo progetto di chiusura del ciclo diventi un progetto bandiera per il Paese”.
In seguito ai test su strada dei primi modelli di autobus a celle a combustibile, con questo progetto Genova e la Liguria si candidano tra le regioni italiane più attive nei progetti a Idrogeno, in ottica transizione energetica.
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