Nel suo report di sostenibilità per il 2020, Eni delinea il percorso per affrontare le sfide globali e il processo di decarbonizzazione – e l’uso dell’idrogeno blu e verde.
La società ha rivelato che l’investimento totale nel suo piano 2021-24 verso la decarbonizzazione, l’economia circolare, le energie rinnovabili e la spesa in ricerca e sviluppo sarà pari a 5,7 miliardi di euro.
Eni ha ricordato che l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, presentata nel settembre 2015, individua i 17 “Sustainable Development Goals” (SDGs) che rappresentano gli obiettivi comuni di sviluppo sostenibile nelle attuali complesse problematiche sociali.
La società ha sottolineato nel suo rapporto di voler intraprendere iniziative per sostenere una giusta transizione energetica, rispondendo con soluzioni concrete ed economicamente sostenibili alle sfide della lotta ai cambiamenti climatici e dando accesso all’energia in modo efficiente e sostenibile, per tutti.
Il modello di business di Eni prevede un percorso verso la carbon neutrality basato su un approccio che guarda alle emissioni generate durante il ciclo di vita dei prodotti energetici venduti e su un insieme di azioni che porteranno alla totale decarbonizzazione dei processi e dei prodotti entro il 2050.
Sulla base di questi principi, nel 2021 è stata definita la nuova strategia per rilanciare gli obiettivi operativi di breve, medio e lungo termine, che delineano il percorso evolutivo e integrato dei singoli business e che porteranno Eni alla carbon neutrality entro il 2050.
L’azienda mira anche a eliminare il gas flaring di routine entro il 2025 ed eliminare l’80% delle emissioni fuggitive di metano a monte rispetto ai dati del 2014.
Eni ha osservato che la decarbonizzazione dei prodotti e delle operazioni energetiche dell’azienda sarà raggiunta attraverso le attività e le tecnologie esistenti.
Eni raddoppierà la capacità di bioraffinazione nei prossimi quattro anni; aumenterà la produzione e la commercializzazione di biometano e idrogeno; e prevede una notevole crescita della capacità di energia rinnovabile nonché lo sviluppo di iniziative e sistemi per lo stoccaggio e l’utilizzo della CO2.
Nell’ambito della propria strategia di decarbonizzazione, Eni ha lanciato sistemi innovativi in grado di accedere a fonti energetiche pulite, sicure e sostanzialmente inesauribili, come la trasformazione dell’energia del moto ondoso in elettricità e – ancora in fase sperimentale – la fusione a confinamento magnetico di due nuclei di idrogeno, che genera enormi quantità di energia senza l’emissione sfavorevole di gas serra indesiderati.
Entro il 2050 Eni punta a ridurre la produzione di idrocarburi nel medio termine, con una crescita graduale della componente gas che supererà il 90 per cento del totale entro il 2050.
La sua capacità di bioraffinazione salirà a 5-6 milioni di tonnellate entro il 2050 e l’azienda mira a diventare priva di olio di palma a partire dal 2023. Aumenterà inoltre progressivamente la produzione di elettricità dal gas, combinata con progetti di cattura e stoccaggio di CO2 e utilizzerà idrogeno blu e verde per alimentare le sue bioraffinerie e altre attività industriali ad alta intensità energetica.