Sono stati (finalmente) definiti gli obiettivi vincolanti per l’idrogeno verde nell’industria e nei trasporti in Europa. Dopo due anni di negoziati, il Parlamento Europeo, il Consiglio e la Commissione hanno infatti raggiunto un accordo definitivo sulla revisione della direttiva sulle energie rinnovabili (RED3).
Entro il 2030, l’industria dovrà procurarsi almeno il 42% dell’idrogeno da combustibili rinnovabili di origine non biologica. I paesi membri in grado di raggiungere entro la medesima data un mix energetico di idrogeno privo di fossili di almeno il 77%, possono vedere l’obiettivo ridotto del 20%. Una misura flessibile che potrà servire da incentivo per tutti quei paesi che intendono passare da una produzione di idrogeno basata sui combustibili fossili a quella elettrolitica.
Per quanto riguarda i trasporti, invece, è stato stabilito che i fornitori di carburanti dovranno ridurre del 14,5 % le emissioni di gas serra (associate ai loro carburanti) e raggiungere una quota rinnovabile pari al 29%. Almeno il 5,5% del mix di combustibili dovrà inoltre essere composto da biocarburanti avanzati e di origine non biologica; starà ai fornitori scegliere il loro carburante ideale, ma dovranno garantire che almeno l’1% provenga da origine non biologica.
Jorgo Chatzimarkakis, CEO di Hydrogen Europe, ha dichiarato: “Hydrogen Europe accoglie con favore l’adozione di questo atto legislativo fondamentale, che costituisce la base per una solida economia dell’idrogeno pulito in Europa. Questa direttiva risolve uno dei più grandi pezzi del puzzle dell’idrogeno, stabilendo un volume di mercato prevedibile per l’idrogeno rinnovabile“.
Daniel Fraile, Chief Policy Officer di Hydrogen Europe, ha spiegato: “La flessibilità sull’ambizioso obiettivo industriale è molto apprezzata perché le norme molto restrittive sulle RFNBO (adottate a febbraio) renderanno difficile per l’industria rispettare i propri obblighi, in particolare quelli situati in paesi con accesso limitato alle energie rinnovabili. Per quanto riguarda il settore dei trasporti – ha concluso – accogliamo con favore il carattere vincolante dell’obbligo RFNBO, anche se avremmo preferito un obiettivo più elevato, mentre l’introduzione di una clausola di revisione dell’atto delegato RFNBO sarà fondamentale una volta avviato il mercato dell’idrogeno”.
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