Alberto Dossi, presidente di H2IT – Associazione Italiana Idrogeno, ha partecipato all’ultima Assemblea di Assovetro incentrata sulle sfide e le emergenze attuali di un settore altamente energy intensive come quello del vetro che ad oggi costituisce una vera eccellenza nel panorama nazionale.
La partecipazione di H2IT al convegno segna il primo passo della collaborazione tre le due associazioni in tema transizione energetica, sviluppo di un mercato dei vettori energetici puliti e competitività delle imprese.
“Per costruire un settore forte in Italia è necessario che vengano soddisfatte più condizioni insieme”, ha spiegato Alberto Dossi. “Tra queste vi sono: l’ambizione, tradotta in target di decarbonizzazione, la visione strategica, per valorizzare le nostre competenze e i nostri punti di forza e il supporto ai costi d’investimento e ai costi operativi“.
“Oggi abbiamo sviluppato una serie di azioni strategiche che hanno portato all’avvio di investimenti nel settore, ma non bastano, dato che mancano ancora alcuni aspetti fondamentali. Innanzitutto, la visione di sistema; una strategia italiana dell’idrogeno capace di introdurre azioni di breve medio e lungo termine, che dia un indirizzo chiaro per abilitare gli investimenti“.
“La strategia Idrogeno nazionale che il Governo sta elaborando, sotto il coordinamento di MASE e GSE, rappresenta un’occasione unica per fissare delle linee guida chiare e degli obiettivi specifici che permetteranno alle aziende di investire in progettualità minimizzando i rischi“.
“Inoltre, manca uno schema incentivante che copra il gap di costo oggi esistente se confrontiamo la possibilità di utilizzare idrogeno rinnovabile con l’utilizzo di combustibili fossili”, ha concluso Dossi.
L’industria del vetro italiana, seconda in Europa per dimensioni manifatturiere, comprende (dati al 2023) 68 imprese, 102 stabilimenti produttivi e impiega direttamente oltre 6.600 persone.
Molte aziende hanno già annunciato piani di riduzione delle emissioni già al 2030, cui dovranno seguire massicci investimenti in tecnologie.
Tra le più promettenti vi sono l’idrogeno verde, la cattura della CO2, l’utilizzo del vettore elettrico nei forni che oggi pone, però, un problema di infrastrutture soprattutto di trasporto dell’energia elettrica.
All’inizio di giugno, l’Associazione ha firmato un protocollo d’intesa con il GSE per supportare le aziende associate nel processo di decarbonizzazione, attraverso l’impiego di soluzioni e tecnologie basate sull’idrogeno verde.
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