L’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) ha scelto i 31 partner che dirigeranno il programma di ricerca internazionale dedicato allo studio dell’idrogeno naturale e alle sue potenziali applicazioni nel processo di transizione energetica.
A rappresentare l’Italia sarà l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).
Il team, coordinato da Giuseppe Etiope, ricercatore di INGV, definirà una roadmap per stabilire i limiti delle conoscenze attuali sull’idrogeno naturale e le attività necessarie a migliorare l’interpretazione dei dati geologici, geochimici e geofisici ai fini della possibile futura esplorazione.
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“L’idrogeno naturale, conosciuto anche come idrogeno geologico, è oggi considerato una potenziale fonte di energia alternativa, a basso impatto ambientale e climatico“, ha spiegato Giuseppe Etiope.
“Questo idrogeno potrebbe infatti svolgere un importante ruolo complementare all’idrogeno prodotto artificialmente – come, ad esempio, l’idrogeno verde – contribuendo alla transizione energetica”.
Numerose ricerche internazionali sono attualmente in corso per studiare l’origine dell’idrogeno “bianco” e la sua distribuzione nella crosta terrestre, con l’obiettivo di valutare le potenzialità di utilizzo dei depositi come risorsa energetica.
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