Il Consiglio di Amministrazione di Snam ha approvato in data odierna il Piano Strategico 2023-2027 (vedi Link).
L’obiettivo è quello di sostenere lo sviluppo di un’infrastruttura all’avanguardia capace di garantire il trasporto e la fornitura dei vettori energetici sostenibili in totale sicurezza e competitività.
Il piano di Snam prevede 11,5 miliardi di euro di investimenti totali tra il 2023 e il 2027 (+15% rispetto al piano precedente) che si svilupperanno su due direttrici principali: infrastrutture e decarbonizzazione.
Idrogeno
Per la transizione energetica saranno destinati 1,2 miliardi di euro di cui 100 milioni di euro alla filiera dell’idrogeno. In particolare Snam stanzierà 20 milioni per la fase di ingegneria del SoutH2 Corridor, il progetto PCI gestito in collaborazione di altri TSO europei (TAG, GCA e bayernets) che prevede la realizzazione di una dorsale dell’idrogeno lunga 3.300 km attraverso il Nord Africa, l’Italia, l’Austria e la Germania.
L’obiettivo del SoutH2 Corridor è quello di fornire a un prezzo competitivo l’idrogeno verde prodotto in Nord Africa ai principali cluster di domanda italiani ed europei.
Snam è inoltre coinvolta in altri progetti ed iniziative H2 in Italia. Tra queste, la Hydrogen Valley a Modena e in Puglia, lo sviluppo di stazioni di rifornimento e la Gigafactory di elettrolizzatori in collaborazione di De Nora.
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Infrastrutture
Per quanto riguarda l’ammodernamento della rete saranno destinati 10,3 miliardi di euro di cui:
- 7,4 miliardi di euro dedicati al trasporto compresi gli investimenti relativi al potenziamento della Dorsale Adriatica, la sostituzione di circa 900 km di rete, la costruzione di stazioni di compressione dual fuel, le opere di collegamento con le FSRU e gli impianti di biometano;
- 1,4 miliardi di euro (rispetto a 1,3 miliardi del precedente piano) per l’ampliamento e l’upgrade dei siti di stoccaggio;
- 1,5 miliardi di euro (rispetto a 1,4 miliardi del precedente piano) destinati al GNL, con un aumento riconducibile alla messa in esercizio della FSRU di Ravenna, al ricollocamento della FSRU di Piombino, ai relativi investimenti infrastrutturali e alla realizzazione delle infrastrutture small-scale (Panigaglia e Pignataro) nel Nord e nel Sud Italia.
Stefano Venier, amministratore delegato di Snam, spiega: “In un contesto energetico globale che continua ad essere sfidante e volatile investiremo 11,5 miliardi di euro nello sviluppo di un’infrastruttura in grado di gestire in modo sempre più flessibile una pluralità di molecole verso la neutralità carbonica del Paese.”
“Prosegue il nostro impegno per rafforzare la sicurezza energetica, garantendo infrastrutture per forniture diversificate e sostenibili nel lungo periodo e supportando il percorso di transizione, anche attraverso progetti considerati strategici a livello europeo”.
“Lo faremo – conclude – assicurando ritorni in crescita a tutti i nostri stakeholder, con una strategia di sostenibilità ampliata, che all’impegno sul fronte delle emissioni affianca il mantenimento di altri equilibri come quello della biodiversità e della rigenerazione territoriale”.
Ambizione al 2032
Snam mira a diventare nei primi anni del prossimo decennio l’operatore energetico pan-europeo nella realizzazione e gestione di infrastrutture multi-molecola per un futuro sostenibile, sicuro, digitale, connesso e inclusivo.
Tra il 2028 e il 2032 l’azienda prevede opportunità di investimento fino a 14,5 miliardi che, aggiungendosi ai 11,5 miliardi del piano attuale, arriveranno a un totale di circa 26 miliardi, nel periodo 2023-2032.
L’obiettivo sarà quello di mantenere l’affidabilità e la resilienza degli asset, completare gli investimenti per il rafforzamento della sicurezza e della flessibilità del sistema energetico e realizzare le opere infrastrutturali correlate alla dorsale dell’idrogeno e all’espansione dei progetti legati alla CCS.
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