Dalla collaborazione tra EasyJet, Airbus, Ørsted, GKN Aerospace e Rolls-Royce nasce una nuova iniziativa inglese dedicata all’aviazione sostenibile, ovvero la Hydrogen in Aviation (HIA).
L’obiettivo dell’alleanza è quello di incrementare la diffusione di voli a corto raggio alimentati interamente a idrogeno. Per farlo la HIA si concentrerà su tre aree chiave:
- Sostenere la realizzazione delle infrastrutture necessarie per rendere il Regno Unito un leader globale nell’aviazione a idrogeno;
- Garantire che il regime normativo del settore sia pronto per l’idrogeno;
- Trasformare i finanziamenti per il sostegno alla R&S dell’aviazione sull’idrogeno in un programma decennale.
“Sebbene esistano varie opzioni per decarbonizzare il settore dell’aviazione, compresi i carburanti sostenibili per l’aviazione (SAF), i carburanti sintetici o le batterie, l’HIA ritiene che si dovrebbe prestare maggiore attenzione al potenziale dell’uso diretto dell’idrogeno”, dichiarano in nota i partners.
Airbus è attualmente impegnata nello sviluppo di nuovi aerei a idrogeno con l’obiettivo di entrare in servizio commerciale a partire dal 2035 mentre Rolls-Royce ha già dimostrato che l’idrogeno può alimentare efficacemente un motore a reazione, dopo aver superato con successo tutti i test a terra lo scorso anno.
Anche il colosso danese delle energie rinnovabili Ørsted, il fornitore di tecnologia aeronautica GKN Aerospace e l’aeroporto di Bristol del Regno Unito si sono uniti all’HIA come membri fondatori.
“Il gruppo attingerà alla sua notevole esperienza per proporre un percorso chiaro e realizzabile per realizzare un’aviazione alimentata a idrogeno”, afferma il gruppo. “HIA lavorerà in modo costruttivo con il governo, le autorità locali e i settori dell’aviazione e dell’idrogeno per consentire al Regno Unito di realizzare il suo potenziale come leader globale in questa fondamentale applicazione della tecnologia dell’idrogeno“.
Il CEO di EasyJet Johan Lundgren, che è anche il primo presidente di HIA, ha affermato che l’aviazione a idrogeno potrebbe dare impulso all’economia del Regno Unito di 34 miliardi di sterline all’anno entro il 2050, “ma per cogliere questa opportunità, sono necessari cambiamenti rapidi e la il momento di agire è adesso”.