In Europa e nel mondo, l’idrogeno rappresenta una delle vie principali verso una società più sostenibile e sempre meno dipendente dai combustibili fossili inquinanti. La decarbonizzazione di settori altamente energivori – hard-to-abate – come quello dell’acciaio, del cemento, dell’energia e del trasporto pesante su strada o rotaia, è al centro degli obiettivi che la Commissione Europea ha programmato di raggiungere entro il 2050.
Ad oggi, però, sappiamo che uno degli ostacoli più grandi per la diffusione e sviluppo di questo vettore energetico green è quello dello stoccaggio. Indipendentemente dal processo produttivo, infatti, l’idrogeno pressurizzato nei tradizionali serbatoi (tendenzialmente tra i 700 e 2.100 bar) o stoccato in cartucce a idruri metallici, presenta molte limitazioni, soprattutto in termini di peso, volume e sicurezza.
Per cercare una soluzione a questo annoso problema, è scesa in campo una giovane startup Italiana fondata nel 2019 da un team del Politecnico di Milano, ovvero ReActive – Powder Technology.
Con alle spalle un know-how di oltre 40 anni nel campo della propulsione aerospaziale e dei materiali energetici, il team ha sviluppato un processo innovativo per produrre polveri a base di alluminio, in grado di generare idrogeno e calore a contatto con l’acqua. Il progetto, denominato H2st – Hydrogen Solid Technology, rappresenta una valida alternativa agli attuali sistemi di stoccaggio standard, generando idrogeno on-site e on-demand senza la necessità di corrente elettrica o altre fonti energetiche.
IL PROCESSO
Particolarità di questo metodo è la spontaneità della reazione, la quale richiede unicamente acqua a temperatura ambiente, senza l’aggiunta di additivi o con purezza particolare (es. acqua non potabile come quella di mare o anche liquidi biologici come l’urina, in caso di emergenza).
Attivate le polveri di alluminio (ottenute partendo da alluminio primario in polvere o da scarti industriali) la reazione avviene in pochissimi secondi, generando calore e idrogeno “bianco”. La quantità di idrogeno prodotta dipende solo dalla massa di polvere in reazione: per ogni kg di polvere attivata, il processo è in grado di produrre oltre 1.000 Ndm³ di idrogeno gassoso e calore per 4 kWh, applicabili in diversi campi. I tempi di reazione possono variare da pochi secondi a diverse ore, in base a quanto richiesto dalla specifica applicazione. Il tempo totale di reazione è infatti controllato grazie alla formulazione del materiale, allo specifico processo di produzione e tramite le tecniche di post trattamento della polvere attivata.
I residui del processo sono principalmente composti da idrossido di alluminio (e una minima frazione di altri materiali), una sostanza non dannosa né per l’uomo né per l’ambiente, reinseribile nel ciclo di produzione dell’alluminio. Un ottima soluzione anche in termini di economia circolare.
In conclusione, con H2st – Hydrogen Solid Technology, ReActive – Powder Technology offre una soluzione in grado di abbattere il volume, peso e pressione degli attuali sistemi di stoccaggio, garantendo, inoltre, elevatissimi standard di sicurezza: l’assenza di idrogeno fino all’avvio della reazione “polvere attiva-acqua” risolve infatti una delle grandi criticità dell’idrogeno, ovvero la sua elevata infiammabilità.
Per ulteriori approfondimenti, visitate il sito su www.reactivepowders.com e restate aggiornati sulle pagine di Hydrogen-news.it
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