Toyo Engineering Corp. e l’Università di Toyama hanno firmato un accordo di ricerca congiunto sulla fotosintesi artificiale che dovrebbe contribuire alla più rapida realizzazione di una ‘hydrogen economy’ .
Per raggiungere l’obiettivo del governo giapponese della neutralità del carbono entro il 2050, che elimina sostanzialmente le emissioni di CO2, lo sviluppo di infrastrutture sociali per costruire una “società dell’idrogeno” basata su un largo utilizzo dell’idrogeno è diventata una missione urgente. Tra queste, la tecnologia che utilizza la luce solare e i fotocatalizzatori per scindere l’acqua in idrogeno e ossigeno è chiamata “fotosintesi artificiale”, e sta attirando l’attenzione come metodo per produrre dell’ idrogeno senza emissioni di CO2.
Per garantire un approvvigionamento stabile di grandi quantità di idrogeno a basso costo utilizzando questa tecnologia di fotosintesi artificiale, è essenziale ridurre il costo delle apparecchiature per la produzione di idrogeno, compresi i fotocatalizzatori. Inoltre, è importante stabilire un metodo sicuro per separare l’idrogeno e l’ossigeno generati dalla fotosintesi artificiale.
Nel metodo di generazione dell’idrogeno utilizzando fotocatalizzatori particellari a base di nanotubi di carbonio sviluppati dal professor Yutaka Takaguchi della Facoltà di Design Sostenibile, Università di Toyama, queste particelle fotocatalitiche non sono fissate agli elettrodi ma sono disperse in acqua e utilizzate per la reazione di scissione chimica. Questo dovrebbe ridurre i costi di produzione.
Cio’ consente l’uso efficace di parti dell’energia solare che in precedenza era difficile da utilizzare e si prevede che migliorerà l’efficienza di conversione dell’energia solare in idrogeno.