venerdì, 19 Settembre 2025

Banca Europea dell’Idrogeno – Circa metà dei vincitori della seconda asta si ritira

La Commissione europea ha reso noto che, dopo la seconda asta della Banca europea dell’idrogeno tenutasi a maggio, ben sette dei quindici progetti selezionati per il finanziamento hanno rinunciato prima della firma degli accordi di sovvenzione.

Per queste iniziative – distribuite in Spagna, Germania, Paesi Bassi, Finlandia e Norvegia – la Commissione aveva stanziato 992 milioni di euro. Se completate avrebbero prodotto quasi 2,2 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile nell’arco di dieci anni, con un impatto ambientale stimato in oltre 15 milioni di tonnellate di CO2 evitate.

Dieci progetti presenti nella lista di riserva sono stati invitati dalla Commissione europea a presentare la documentazione necessaria per subentrare ai vincitori originari. La composizione finale dei progetti selezionati sarà resa nota entro la fine dell’anno.

Le motivazioni dietro i ritiri sono diverse. Alcuni sviluppatori hanno scelto di abbandonare volontariamente, probabilmente per difficoltà tecniche, economiche o strategiche. Altri, invece, non sarebbero riusciti a versare la “garanzia di completamento” richiesta entro due mesi dall’annuncio dei vincitori: un deposito pari all’8% dell’importo totale della sovvenzione richiesta, pensato per assicurare l’impegno concreto alla realizzazione del progetto.

Tra le iniziative ritirate vi sono:

  • Zeevonk: Un impianto da 560 MW nell’area offshore IJmuiden Ver Beta, a 62 km dalla costa olandese;
  • H2-Hub Lubmin: Un impianto da 210 MW, in Germania;
  • Due progetti di Galena Renovables 7;
  • Due progetti di Armonia Green Sevilla, legati a Ignis.

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