giovedì, 31 Luglio 2025

ENEA – Aumentano le emissioni di CO2 in Italia nel primo semestre 2025

Secondo l’ultima analisi di ENEA sul sistema energetico nazionale, nel primo semestre del 2025 le emissioni di CO2 sono aumentate dell’1,3%, interrompendo un trend di calo che durava da due anni e mezzo.

Nonostante i consumi energetici complessivi siano rimasti stazionari, l’analisi registra un trend negativo per la transizione energetica (-25% misurato dall’indice ISPRED) e, soprattutto, per quanto concerne i prezzi di elettricità e gas, tra i più elevati d’Europa.

Il peggioramento dell’indice della transizione ENEA ISPRED è da attribuirsi soprattutto alla componente decarbonizzazione.

Nei prossimi cinque anni le emissioni di CO2 dovranno scendere del 6%, quasi il doppio di quanto fatto negli ultimi 3 anni. Se la traiettoria delle emissioni seguisse il trend degli ultimi 3 anni, il target 2030 sarebbe raggiunto non prima del 2035”, ha commentato Francesco Gracceva, il ricercatore ENEA che cura l’aggiornamento trimestrale.

Sul fronte dei prezzi, invece, nel primo semestre 2025 il costo dell’energia elettrica alla Borsa italiana ha registrato una media di 120 €/MWh, pari al doppio rispetto a Spagna (62 €/MWh) e Francia (67 €/MWh).

Di fatto, ne risente la produzione industriale dei settori energy intensive, che resta inferiore di oltre il 10% rispetto a quella dell’intera industria manifatturiera, già sui minimi di lungo periodo”, ha spiegato Gracceva.

Nel primo trimestre le fonti rinnovabili hanno registrato un forte calo della produzione idroelettrica (-20%) ed eolica (-12%), non compensato dall’aumento del fotovoltaico (+23%), che è cresciuto in linea con il progressivo incremento della capacità installata (+3,3 GW).

I consumi di gas naturale sono stati invece sostenuti dalla maggiore domanda della termoelettrica (+19%) e dal clima rigido del primo trimestre 2025 (rispetto al I trimestre 2024), che ha spinto i consumi per il riscaldamento.

Il quadro energetico dell’Eurozona riflette quello italiano, con un aumento del consumo di gas del 5% e una contrazione delle rinnovabili del 3%, fatta eccezione per il fotovoltaico, in forte crescita (+20%); positiva anche la produzione nucleare (+2%), trainata dall’incremento della capacità francese.

Nel complesso i consumi energetici dell’area euro risultano stabili, così come le emissioni di CO2”, osserva Gracceva, “un dato però in netto contrasto con il percorso richiesto per il target 2030, che impone una riduzione media annua di circa il 7%”.

Sul fronte sicurezza energetica, e con particolare riferimento al gas, il sistema è risultato solido anche per la bassa domanda invernale. 

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