
Si è svolto Mercoledì 28 Maggio a Trieste il terzo Consortium Meeting della North Adriatic Hydrogen Valley (NAHV), il progetto che vede impegnate Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia nella realizzazione di una delle prime Hydrogen Valley Transfrontaliere a livello internazionale.
Sostenuta dalla Clean Hydrogen Partnership attraverso il programma Horizon Europe con un investimento di 25 milioni di euro, questa iniziativa riunisce 37 partners tra istituzioni, industrie e centri di ricerca.
L’obiettivo dell’alleanza è creare sinergie nell’intera filiera dell’idrogeno verde – dalla produzione allo stoccaggio, dalla distribuzione al consumo – offrendo vantaggi concreti alle imprese e alle comunità locali.
L’incontro, alla quale hanno partecipato quasi 100 delegati provenienti dai tre paesi, è stata occasione preziosa per illustrare i risultati ottenuti fino ad oggi nello sviluppo della North Adriatic Hydrogen Valley.
Progetti pilota
Secondo Jerneja Sedlar, Coordinatore NAHV e Capo del Dipartimento Sviluppo e Investimenti di HSE, 17 progetti pilota sono attualmente in fase di sviluppo in varie località dei tre paesi partner, sostenuti da iniziative trasversali per favorirne l’implementazione.
Nel 2029, l’ultimo anno del progetto NAHV Horizon Europe, i principali attori del settore nei tre paesi puntano a produrre fino a 5.000 tonnellate di idrogeno rinnovabile all’anno, proveniente esclusivamente da fonti rinnovabili.
Questa produzione sarà destinata allo stoccaggio, alla distribuzione e al consumo energetico.
I progetti pilota del NAHV riguardano principalmente la decarbonizzazione di importanti settori industriali come la produzione di acciaio, cemento e vetro e forniscono soluzioni sostenibili di trasporto terrestre e marittimo legate alla riduzione dell’impronta di carbonio.
Inoltre, si prevede che circa il 20% dell’idrogeno rinnovabile sarà scambiato tra i paesi partecipanti, contribuendo alla creazione di un mercato regionale strategico per l’idrogeno.
Formazione dei futuri professionisti dell’idrogeno
Uno dei punti chiave del progetto NAHV è rappresentato da una serie di iniziative volte alla formazione tecnica dei futuri professionisti ed esperti nel campo delle tecnologie dell’idrogeno.
L’obiettivo è garantire un’istruzione interdisciplinare che copra la scienza, la tecnologia, l’ingegneria e la matematica, nonché gli aspetti finanziari e sociali delle tecnologie dell’idrogeno.
Queste attività sono coordinate dall’Università di Fiume con la partecipazione delle Università di Lubiana e Trieste, e dei partner GITONE, ECUBES e META Circularity.
Nuove iniziative finanziate
Le attività preparatorie per la creazione del NAHV AISBL, associazione senza scopo di lucro basata in Belgio, sono in fase avanzata e prossime alla conclusione.
L’obiettivo è garantire la sostenibilità dei risultati del progetto NAHV Horizon Europe, integrando iniziative complementari.
Dopo il lancio di NACHIP nel 2024, l’UE ha finanziato altre due iniziative, H2Ready e NASCHA, entrambe destinate a rafforzare il mercato dell’idrogeno.
H2Ready, con un budget di 700 mila euro, coinvolge i comuni italiani e sloveni nella transizione energetica, sfruttando il loro ruolo chiave nello sviluppo delle infrastrutture e nell’innovazione sociale.
NASCHA – North Adriatic Smart Communities Hydrogen Accelerator punta invece ad accelerare l’adozione dell’idrogeno nell’Adriatico settentrionale attraverso soluzioni pilota e il coinvolgimento di Smart Communities.
I commenti

Fabio Scoccimarro, Assessore alla Difesa dell’ambiente del FVG: “Il Friuli Venezia Giulia, sin dalle prime fasi, ha svolto un ruolo proattivo, a partire dalla sottoscrizione della Lettera di intenti del 2022 con la quale la nostra Regione, la Slovenia e la Croazia si sono posti l’obiettivo di trasformare questa macroarea in un incubatore per una filiera integrata dell’idrogeno. L’Amministrazione regionale – ha spiegato Scoccimarro – ha promosso con convinzione la transizione verso un’economia decarbonizzata, che rappresenta uno degli assi centrali per la competitività europea e nazionale“.
“Nell’ambito del PNRR abbiamo ottenuto importanti finanziamenti. Per esempio sono stati assegnati 15,8 milioni di euro per il progetto Hydrogen Hub Trieste che prevede la costruzione di un impianto da 5 MW alimentato da un sistema fotovoltaico da circa 4,85 MWp, il primo autorizzato in Regione“.
“A ciò si aggiungono 5,1 milioni di euro per due stazioni di rifornimento idrogeno a Porpetto e Monfalcone e ulteriori 10 milioni di euro per un progetto bandiera legato alla produzione di idrogeno, le cui procedure di selezione sono prossime all’avvio. La Regione ha inoltre investito direttamente 11,2 milioni di euro di fondi propri destinati a sette enti di ricerca del nostro territorio“.
“L’idrogeno rinnovabile – ha concluso Scoccimarro – non vuole essere una scommessa, ma una promessa del futuro: è infatti, una risposta concreta alle sfide del presente“.