La lunga attesa è terminata. A Roma, presso l’Auditorium del GSE – Gestore dei Servizi Energetici, è stata ufficialmente presentata la Strategia Nazionale dell’idrogeno, un momento di fondamentale importanza per il nostro Paese in termini di decarbonizzazione e sicurezza energetica.
La strategia, elaborata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, stabilisce orizzonti temporali a breve, medio e lungo termine, delineando vari scenari fino al 2050 per promuovere l’uso dell’idrogeno rinnovabile e a basse emissioni di carbonio.
Tre le direttrici principali su cui soffermarsi: domanda, offerta e trasporti.
La domanda, sia nell’industria che nella mobilità, rappresenta l’elemento cardine per guidare lo sviluppo del mercato.
La strategia stima una “domanda nazionale” tra 6 e 12 Mtep con una corrispondente necessità di elettrolizzatori variabile da alcuni GW fino ad alcune decine di GW a seconda delle condizioni di contesto.
Per decarbonizzare i consumi servirà la combinazione di diverse fonti, tra cui l’aumento della produzione da rinnovabili, lo sviluppo della “Carbon Capture Storage”, di biofuel, biometano e, non ultimo, dell’idrogeno, anche eventualmente affiancato dalla ripresa della produzione nucleare.
La domanda potrà essere coperta da un’offerta di idrogeno in parte prodotto in Italia e in parte importato. Due i casi limite al 2050: prevalenza della produzione nazionale (70%- 30%), prevalenza dell’importazione (20%-80%).
Altri aspetti da considerare sono l’aumento della sicurezza negli approvvigionamenti di energia e il relativo contributo dell’idrogeno, la realizzazione dell’obiettivo “Italia hub energetico nel Mediterraneo”, su cui molto incide l’attività di cooperazione, un sistema di certificazione che assicuri di non rilocalizzare le emissioni ma di contribuire concretamente alla loro riduzione, come anche lo sviluppo di ricerca e innovazione che possano creare nuovi prodotti e componenti.
Un ruolo di rilievo nell’approvvigionamento dell’idrogeno rinnovabile nell’Unione Europea potrà essere svolto
dal Corridoio Meridionale Idrogeno (“SoutH2 Corridor”) che, attraversando Italia, Austria e Germania,
consentirà l’importazione e la fornitura di idrogeno rinnovabile a basso costo, prodotto nei Paesi della sonda
sud del Mediterraneo, ai principali cluster di domanda italiani e dell’Europa centrale.
La Strategia Nazionale dell’Idrogeno sarà uno dei temi che affronteremo nel primo numero della rivista di Hydrogen News, in uscita il prossimo Gennaio.
In calce all’articolo è possibile consultare per intero il Documento.
Le parole del Ministro Pichetto Fratin
“L’idrogeno è una delle soluzioni fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, che abbiamo chiaramente delineato nel PNIEC e devono portarci al “Net Zero” al 2050. La nostra Strategia si articola su diversi scenari, sapendo che l’affermazione del vettore idrogeno dipenderà da molteplici e trasversali tematiche”.
“Oggi il governo – conclude Pichetto – vuole dunque condividere con imprese e industrie una visione su un settore che già può contare su risorse complessive superiori ai 6 miliardi, ma che ha ancora bisogno di sviluppare un mercato solido e va dunque accompagnato con nuovi strumenti, insieme a una forte coesione inter-istituzionale”.
Le parole di Alberto Dossi (H2IT)
“La pubblicazione della Strategia Nazionale Idrogeno è un traguardo di grande importanza per tutta la filiera. Ma attenzione: questo documento deve rappresentare un punto di partenza, non di arrivo”, ha dichiarato Alberto Dossi, Presidente di H2IT e di Gruppo Sapio.
“Ora è fondamentale trasformare le linee guida in azioni concrete: servono strumenti di breve, medio e lungo periodo che accompagnino le imprese nella realizzazione dei progetti già finanziati, che supportino la domanda attraverso incentivi mirati e sostengano tutto il comparto della componentistica legato all’idrogeno”.
“Sarà cruciale garantire regole certe e sinergie tra i diversi Ministeri per assicurare il successo delle iniziative. H2IT, come ha sempre fatto dalla sua nascita, è pronta a collaborare con le istituzioni, anche attraverso i suoi oltre 170 soci, per tradurre questa visione in un piano operativo efficace, consapevole che l’idrogeno rappresenta una delle chiavi principali per la decarbonizzazione, l’indipendenza energetica e la competitività tecnologica del nostro Paese”.
“Con il supporto giusto, possiamo contribuire in maniera decisiva a fare dell’Italia un leader europeo in questo settore e a raggiungere i traguardi sfidanti indicati dalla strategia stessa”.
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