Alberto Dossi, Presidente di H2IT e Presidente del Gruppo SAPIO, è intervenuto stamane al convegno inaugurale della Hydrogen Expo 2024, la più grande mostra-convegno italiana dedicata interamente alla filiera dell’idrogeno, organizzato proprio con H2IT – Associazione Italiana Idrogeno.
Leggi anche: Guida completa ai convegni della Hydrogen Expo 2024.
Di seguito riportiamo le sue dichiarazioni.
“Dal 2015 ad oggi abbiamo passato sette governi diversi e tutte le volte abbiamo dovuto partire da capo con un dispendio di energie importante. Lo dico perché oggi dobbiamo ribadire con fermezza che l’idrogeno farà parte di un paradigma energetico europeo e italiano e il governo attuale investirà nel settore.
Mi spiego meglio: troppe volte abbiamo sentito dire l’idrogeno è importante, ma solo a parole a cui non seguivano i fatti.
Oggi siamo come H2IT un importante punto di riferimento per i Ministeri interessati, con cui lavoriamo veramente molto bene e siamo altrettanto riconosciuti come un interlocutore competente.
Credo che per avviare un mercato dell’h2 siano necessarie alcune condizioni fondamentali, sulle quali stiamo lavorando da molto tempo, che piano piano si avviano alla realizzazione.
La prima è che il Piano Nazionale sull’idrogeno preveda azioni di breve, medio e lungo periodo e che siano abilitanti per gli investimenti da effettuare. Il piano nazionale dell’idrogeno servirà alle industrie per fissare delle linee guida chiare e obiettivi specifici che stimolino le aziende ad investire in progetti innovativi a condizione che ci sia il supporto da parte di H2IT.
Tutti siamo a conoscenza che H2IT, insieme ad altri stakeholders, è parte di un importante tavolo di lavoro istituito dal MASE per discutere di questa strategia. Per noi è una grande soddisfazione perché stiamo investendo da molto tempo e H2IT ha contribuito attivamente presentando documenti importanti e position paper a disposizione del MASE.
Si parte, anche in questo caso, da una domanda: è vero che il mercato detta le regole? Nessuna tecnologia può essere imposta al mercato. La domanda decide. Un esempio su tutti è il mercato della mobilità.
A causa dell’imposizione UE del full electric, le auto a batteria hanno subito un importante calo. La conseguenza è che l’industria automobilistica, fiore all’occhiello dell’Europa e della componentistica devono fare oggi scelte dolorose (chiusura stabilimento Volkswagen, Mercedes licenzia operai, Tesla in calo radicale).
Per ora il mercato ha fatto la sua scelta. Lungi da me da fare polemica, siamo tutti insieme a lavorare, H2IT non ha mai fatto polemica con nessuno, non vogliamo demonizzare il full electric a batteria, semplicemente voglio dire che il mercato oggi richiede che ci siano un ventaglio di tecnologie alternative all’elettrico, tra cui l’idrogeno, adatte alla mobilità. Quindi se la domanda sceglie, l’offerta deve proporre tecnologie che sostituiscano nel tempo i combustibili fossili. L’offerta ha dovere e responsabilità di proporre a mercato tecnologie green (es h2 su camion gru treni)
La seconda condizione è rappresentata dagli incentivi e anche in questo caso, per avviare un mercato dell’idrogeno servono azioni di sostegno economico che rendano le tecnologie dell’idrogeno competitive rispetto ai combustibili fossili che per 150 anni hanno contribuito allo sviluppo del mondo. Oggi abbiamo il riscaldamento climatico, bisogna voltare pagina e cambiare vita, per cui gli incentivi sui Capex ammontano a 3,64 miliardi stanziati dal PNRR e su questo stiamo lavorando bene.
Ci vogliono anche gli Opex, perché anche qui ci vogliono incentivi per produrre H2 rinnovabile che abbassino il prezzo dell’energia elettrica e lo rendano competitivo rispetto ai combustibili tradizionali. Anche qui stiamo lavorando duramente col MASE, partecipando al tavolo del decreto. Inoltre servirebbero altri incentivi per facilitare l’acquisto di camion e di bus ad h2 ancora troppo cari rispetto a quelli tradizionali.
Infine, un’altra condizione è rappresentata dalle infrastrutture. Infrastrutture senza le quali non potremmo avere nuovi mercati e nuovi utilizzi dell’idrogeno, vale la pena ricordare: 52 Hydrogen Valleys assegnate per avvicinare la produzione agli utilizzi, per avvicinare la domanda all’offerta e rendere più semplice questo contatto e dall’altra parte, recuperare le aree dismesse. 56 stazioni di rifornimento, 48 per le auto e 8 per i treni. Speriamo davvero che siano realizzabili entro il 2030.
I tempi, anche qui dettati dalla politica, sono troppo stretti. L’industria ha un passo, la politica ne ha un altro.
Concludo con l’orgoglio, il piacere e l’entusiasmo di rappresentare un’associazione come H2IT che ha fatto molta strada con molta fatica, che oggi conta più di 160 aziende tra università, centri i ricerca, cluster tecnologici e faccio ancora molti complimenti agli organizzatori di Hydrogen Expo 2024 che da alcuni anni a questa parte danno molta visibilità all’idrogeno che è, e sarà sempre, un importante vettore energetico del futuro.”
Il convegno – suddiviso in due tavole rotonde dedicate a mobilità e industria – ha visto la partecipazione di alcuni dei principali protagonisti della filiera nazionale dell’idrogeno tra cui Alstom, Edison, A2A, Toyota, Snam, RINA, Tenaris e Techfem, con la partecipazione di Vincenzo Colla, Assessore allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione e relazioni internazionali dell’Emilia Romagna.