Un vecchio Airbus A320 ormai fuori servizio è giunto presso l’Aeroporto di Amburgo dove, nel corso dei prossimi mesi, verrà riconvertito in un laboratorio mobile di ricerca e sperimentazione per l’idrogeno e le sue future applicazioni nel campo dell’aviazione, uno dei settori con il più alto tasso di emissioni di carbonio in atmosfera.
Finanziato dal Ministero tedesco degli Affari Economici, il progetto è stato recentemente presentato dall’Hydrogen Aviation Lab – iniziativa formata da Lufthansa Technik, il Centro Aerospaziale Tedesco (DLR), il Centro ZAL per la ricerca aeronautica applicata e dall’aeroporto di Amburgo – e ha come obiettivo quello di testare nuove tecniche di rifornimento a terra e manutenzione di velivoli alimentati a idrogeno.
Nello specifico, Lufthansa Technik installerà a bordo dell’aereo un serbatoio di idrogeno liquido e una cella a combustibile, abbinando il tutto a un’infrastruttura di trasporto e rifornimento di idrogeno già presente nel terminal aeroportuale.
I test cercheranno di far fronte a uno dei problemi principali degli aeromobili a idrogeno, ovvero il tempo di rifornimento che, con le tecnologie attuali, potrebbe richiedere diverse ore per il completamento, soprattutto per voli a lungo raggio. Decisamente troppo per un settore del trasporto caratterizzato da tempi e orari molto ridotti.
Il senatore per gli Affari Economici, Michael Westhagemann, ha commentato: “Con l’Hydrogen Aviation Lab, Amburgo ha intrapreso un grande progetto. Darà un prezioso contributo per consentire l’uso dell’idrogeno come combustibile per l’aviazione. L’attenzione alle procedure di manutenzione e rifornimento dovrebbe fornirci approfondimenti che saranno importanti per lo sviluppo delle infrastrutture per l’idrogeno. Questo laboratorio del mondo reale ci consente di aggiungere un elemento fondamentale alla strategia di Amburgo per rendere l’aviazione più sostenibile. Stiamo perseguendo due obiettivi strategici: lo sviluppo di un’economia dell’idrogeno ad Amburgo e la decarbonizzazione delle industrie della mobilità. Siamo molto lieti di poter rendere possibile questo primo progetto mondiale attraverso lo Special Aviation Fund“.
Parallelamente, verrà creato un clone digitale dell’aereo mediante il quale, il team di ricercatori, potrà simulare vari metodi di manutenzione relativi ai nuovi sistemi e componenti a idrogeno, presenti nei velivoli di nuova generazione a zero emissioni. Raccogliendo i dati provenienti dai test, si cercherà di prevenire i possibili guasti di sistema e trovare soluzioni tempestive che non compromettano il corretto funzionamento dell’aereo.
Di seguito sono elencati i temi principali su cui si focalizzerà il progetto:
Rifornimento con idrogeno liquido:
▪ come integrare in modo ottimale l’idrogeno nelle infrastrutture aeroportuali esistenti?
▪ Come possiamo garantire tempi e processi di rifornimento competitivi?
▪ Come possiamo evitare il riempimento eccessivo e lo spreco di idrogeno?
Raffreddamento, isolamento e sicurezza sul lavoro:
▪ come possiamo prevenire l’accumulo di ghiaccio su componenti e superfici?
▪ Quali requisiti di protezione aggiuntivi potrebbero sorgere nell’area di lavoro (ad es. No Step / No Grab, dispositivi di protezione individuale)?
Perdita di idrogeno gassoso, il cosiddetto “Boil-Off”:
▪ come possiamo prevenire la fuoriuscita incontrollata di LH2 quando diventa gassoso (GH2)?
▪ Quali protocolli di sicurezza sono necessari per la manipolazione dell’idrogeno, ad esempio durante il rifornimento e lo stoccaggio?
▪ Come possiamo recuperare GH2 sfuggito e renderlo nuovamente utilizzabile?
Rendere inerte l’idrogeno immagazzinato:
▪ quali misure protettive devono essere adottate per mitigare i rischi di incendio dell’idrogeno?
▪ Quali potrebbero essere i protocolli di sicurezza adatti?
▪ Quale formazione deve essere sviluppata per il personale di terra o di manutenzione?
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