In occasione del congresso organizzato a Mondello dall’Associazione Italiana di Ingegneria Chimica (AIDIC) sul tema della transizione energetica, l’amministratore delegato di MyRechemical (Nextchem), Giacomo Rispoli, ha lanciato la proposta di una Hydrogen Valley in Sicilia.
“Un luogo ideale – secondo Rispoli – dove esiste tantissima materia prima, i rifiuti, ma dove ci sono anche le aree industriali come i petrolchimici“.
Non sarebbe la prima iniziativa di questo tipo per l’azienda. La tecnologia proprietaria di MyRechemical sarà infatti al centro della Hydrogen Valley in via di sviluppo a Roma, un progetto IPCEI per cui Nextchem ha ricevuto un contributo di 194 milioni di euro.
Si tratta del primo impianto Waste-to-Hydrogen capace di produrre fino a 1.500 tonnellate di idrogeno e 55.000 tonnellate di etanolo all’anno utilizzando come materia prima 200.000 tonnellate/anno di rifiuti solidi non riciclabili.
“Per avviare la proposta progettuale in Sicilia abbiamo bisogno del confronto con l’assessorato energia e rifiuti della Regione, dalla quale parte l’iter autorizzativo per questi impianti, che è il provvedimento unico ambientale” – ha aggiunto – “Abbiamo bisogno degli interlocutori che mettano a disposizione le aree, ma qui abbiamo quelle che già esistono per esempio di Eni e non solo. Quindi, senza richiedere occupazione di nuovo suolo utilizzeremmo aree esistenti. In particolare, voglio sottolineare le grandi competenze umane e professionali in Sicilia“.
“Siamo in una fase di ‘energy transition’ molti di questi siti dovranno essere in parte riconvertiti. Il progetto di ‘Hydrogen Valley’ in Sicilia si potrebbe anche configurare come primo tassello di riconversione di siti industriali“, ha concluso.