L’Unione Europea sta lavorando a un memorandum d’intesa sulle rinnovabili con la Tunisia. A dichiararlo è stata la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, in visita nel paese nordafricano.
“La più grande area di investimento che vediamo è l’energia – ha affermato – L’energia è un’area vantaggiosa per tutti. La Tunisia sta cercando di sfruttare il suo enorme potenziale per le energie rinnovabili. E l’Unione europea ha bisogno di fornitori affidabili di energia pulita mentre stiamo elettrificando la nostra intera economia. Pertanto, dobbiamo investire nelle nostre infrastrutture in modo che la Tunisia possa esportare energia pulita in Europa“.
Ad entrare nel mirino dell’UE, la posizione geografica strategica della Tunisia, la presenza abbondante di fonti rinnovabili e la situazione politica stabile. Tutte condizioni eccellenti secondo la Commissione che il prossimo autunno organizzerà un forum per portare maggiori investimenti privati nel settore delle energie rinnovabili in nord africa.
La UNIDO (Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale) prevede che la Tunisia diventi in pochi decenni un produttore ideale di idrogeno verde, sia per i mercati interni che esterni.
L’operatore locale TuNur mira a raggiungere i 12 GW di capacità installata entro il 2030 producendo idrogeno rinnovabile per il consumo locale e l’esportazione a lungo termine. E in questo l’Italia potrà svolgere un ruolo da protagonista.
“L’attuale corridoio del gas tra il Nord Africa e l’Europa meridionale può essere riproposto per trasportare grandi quantità di idrogeno verde competitivo in termini di costi dalla Tunisia attraverso l’Italia all’Europa centrale”.
Snam, l’operatore italiano delle infrastrutture del gas, Trans Austria Gasleitung (TAG) e Gas Connect Austria (GCA) in Austria e bayernets in Germania hanno stretto una partnership per sviluppare il Corridoio SoutH2, un corridoio di gasdotti pronto per l’idrogeno che collegherà il Nord Africa all’Europa centrale e consentirà all’idrogeno rinnovabile prodotto nel Mediterraneo meridionale di raggiungere i consumatori europei.
“La produzione di idrogeno verde può aiutare a decarbonizzare i settori metallurgico, ceramico e del vetro tunisino; e creare nuove industrie sostenibili come i fertilizzanti basati sull’ammoniaca verde “, ha concluso.