“L’Algeria già oggi è il nostro più importante fornitore di gas e strategico per l’approvvigionamento energetico. E grazie alla nuova collaborazione, amplieremo ulteriormente il collegamento esistente tra l’Africa e l’Italia“.
Queste le parole pronunciate dalla Premier Giorgia Meloni in occasione del suo recentissimo incontro con il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune.
Quest’anno il paese nordafricano ha tenuto due grandi gare d’appalto per la costruzione di giganteschi parchi fotovoltaici nel Deserto del Sahara con cui sarà possibile produrre idrogeno verde da esportare verso l’Europa.
Dallo lo scoppio della crisi energetica, infatti, l’Algeria mira a diventare uno dei principali fornitori di idrogeno verde per l’Unione Europea e nei prossimi anni prevede di esportare fino a un decimo del fabbisogno europeo di gas verde, ricavato da energia rinnovabile.
Per tal motivo è prevista l’espansione di una rete di gasdotti già esistente che trasporterà idrogeno verde in Germania, attraverso la Tunisia e l’Italia.
I piani di questa espansione sono stati confermati lo scorso lunedì durante l’apertura di una riunione del partenariato energetico tedesco-algerino ad Algeri, a cui hanno partecipato il ministro dell’Energia algerino Mohamed Arkab e il segretario di Stato tedesco per l’economia e la protezione del clima Stefan Wenzel.
Ad inizio anno, Snam ed Eni avevano rifinito l’operazione di acquisto della nuova società SeaCorridor il cui compito sarà quello di gestire i due gruppi di gasdotti internazionali che collegano l’Algeria al nostro Paese (TTPC e TMPC).