Fondata da Bill Gates, la startup Koloma, con sede a Denver, sarebbe riuscita ad aggiudicarsi un finanziamento pari a 91 milioni di dollari per avviare attività di perforazione nel Midwest degli Stati Uniti alla ricerca di riserve naturali di idrogeno bianco.
Questo finanziamento rappresenterebbe un passo in avanti significativo in un segmento della filiera H2 ancora poco sfruttato.
La tecnologia sviluppata dalla startup americana si basa sulla “serpentinizzazione”, un processo geologico di metamorfismo a bassa temperatura che coinvolge calore ed acqua nel quale le rocce mafiche ed ultramafiche a basso contenuto di silice vengono ossidate ed idrolizzate con l’acqua in serpentinite.
Secondo Koloma questa soluzione potrebbe fornire potenzialmente ben 23 milioni di tonnellate di idrogeno bianco all’anno, soddisfacendo così parte della domanda globale di idrogeno.
L’idrogeno bianco (detto anche geologico) proviene da rocce ricche di ferro, che contrasta nettamente con le rocce di origine mature e organiche (ricche di carbonio) che generano petrolio e gas. Di conseguenza, l’idrogeno geologico può essere prodotto con:
- Bassa intensità di carbonio (Il risultato è una bassa impronta di carbonio, alla pari con l’elettrolisi);
- Nessuna necessità di acqua;
- Nessun input energetico esterno (elettricità o calore);
- Il minimo intervento a livello di perforazione.
Per il progetto Koloma prevede di richiedere sussidi ai sensi della legge sulle infrastrutture bipartisan degli Stati Uniti, nonché il credito d’imposta sulla produzione di idrogeno (PTC), introdotto nell’Inflation Reduction Act.
Tom Darrah, co-fondatore e chief technology officer di Koloma, ha brevemente commentato: “L’idrogeno bianco è in ogni continente, la scala di quanto ce n’è esiste ed è profonda”.
Lo scorso Aprile in Spagna Helios Aragón ha annunciato la scoperta di un vasto giacimento di idrogeno bianco nella regione dell’Aragona, a circa 3,5 Km di profondità.