“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”, Antoine-Laurent de Lavoisier (1743-1794), padre della chimica moderna.
Immersi in un mondo soggetto a continui mutamenti, è assai difficile avere la “visione” necessaria ad anticipare, e affrontare, le molteplici avversità in agguato all’orizzonte. Di certo, facendo un confronto con la situazione geopolitica attuale, la lungimiranza non è stata un punto forte di tutti quei governi che via via si sono susseguiti in Italia, nel corso di questi ultimi anni. Poco coraggio nelle riforme, molta burocrazia, blocco dei finanziamenti sono solo alcune delle cause che hanno portato il Bel Paese ad avere una così elevata dipendenza da energia estera e un così basso mix energetico.
Vorremmo però parlare di una realtà tutta italiana che, invece, di visione ne dimostra parecchia. Si tratta della start-up piacentina Ecocircular, azienda che nasce con l’obiettivo di produrre energia elettrica, pulita e a basso costo, impiegando come materia prima solo rifiuti di origine Italiana, strategia in linea con i principi europei di economia circolare e gli accordi del COP 21 di Parigi.
Fondata dall’imprenditore Alessandro Stragliati con la collaborazione del professor Giuseppe Zanoni, docente del Dipartimento di Chimica organica dell’Università di Pavia, Ecocircular guarda al futuro con coraggio scommettendo su un settore in forte crescita come quello dell’idrogeno, vettore energetico al centro dell’agenda europea al 2030 e del PNRR in Italia.
L’azienda ha sviluppato un impianto meccanico che, attraverso un’innovativa tecnologia, è in grado di rompere le macromolecole che formano elastomeri e polimeri in ambiente ermetico, senza alcuna emissione in atmosfera, producendo gas, gasolio, Carbon Black e idrogeno.
Nello specifico, introducendo 500 Kg/h di rifiuti, l’impianto di Ecocircular produce in uscita 500 Kg di gas (30%), gasolio (40%) e Carbon Black (30%), quest’ultimo molto richiesto nel mercato come master per la colorazione di prodotti in gomma/plastica o, se consentito, utilizzato nelle centrali a carbone per produrre altra energia.
Il gasolio ricavato dalla polimerizzazione è impiegato in un apposito generatore che, con i suoi 1.000 kW/h (1 MW/h), alimenta un elettrolizzatore in grado di produrre 40 Kg di idrogeno puro al 99,9 %.
Caratteristica degna di nota è l’autoalimentazione dell’impianto, dovuta a un generatore a gas che provvede a fornire l’elettricità necessaria al funzionamento di tutti i processi (si evita pertanto il consumo di elettricità in rete). Una precisazione; tutti i generatori sono dotati di sistemi catalitici all’avanguardia, i quali consentono di ridurre al minimo le emissioni inquinanti in atmosfera.
Oltre alla tecnologia avanzata, un altro elemento caratterizzante dell’impianto sono le dimensioni relativamente contenute: per l’installazione è infatti necessaria una base in cemento di 20×20 metri. In Europa e nel mondo aumentano di giorno in giorno gli investimenti per accelerare la decarbonizzazione del settore del trasporto pesante su gomma e rotaia, e il nostro paese non è da meno. Ed ecco che torna con decisione il tema della “visione” futura. Creare una rete di impianti Ecocircular lungo le principali autostrade atti al rifornimento di veicoli a lungo raggio alimentati a idrogeno, favorirebbe notevolmente lo sviluppo di una mobilità a zero emissioni nel nostro paese. Inoltre, affiancare all’impianto di Ecocircular nuovi insediamenti per la logistica del freddo, favorirebbe la conservazione e il trasporto a lungo raggio dei prodotti alimentari. Nelle cartine sottostanti sono indicati i punti dove potrebbe sorgere questa “catena del freddo sostenibile”.
La versatilità dell’impianto consentirebbe anche l’installazione su navi che, utilizzando la plastica contenuta nelle isole formate negli oceani, potrebbero sfruttare l’idrogeno prodotto per navigare mesi senza rifornirsi, contribuendo in tal modo alla lotta all’inquinamento marino. Con questa soluzione è quindi possibile ottenere idrogeno on-site, evitando costi, svantaggi e pericoli dovuti al trasporto degli attuali sistemi di stoccaggio.
L’azienda, che ha già realizzato il primo impianto, è ora in attesa di un partner o investitore per avviare ufficialmente la produzione in serie, il che garantirebbe alle giovani generazioni una possibilità di lavoro e la speranza di un futuro sempre più sostenibile. Per ulteriori informazioni, restate aggiornati sul sito di Ecocircular e sulle pagine di Hydrogen-news.it
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