Europa – Entro il 2030 il 50% dell’idrogeno verde consumanto dovrà provenire da elettrolizzatori Made in Europe

Sirene orientali per i produttori europei di elettrolizzatori che, con una lettera aperta inviata lo scorso Gennaio 2023 a Ursula von der Leyen, chiedono a gran voce la costituzione di requisiti Made in EU per proteggere il settore dai modelli Cinesi, dove i prezzi sono più bassi e le aziende godono un maggior sostegno da parte dello stato. Il timore maggiore è che l’importazione di macchine più economiche dalla Cina potrebbe minare il nostro ruolo di leader nel mercato europeo, come già accadde dal 2010 nel campo dei pannelli solari.

Lo scorso Ottobre 2022, un rapporto pubblicato dagli analisti del BloombergNEF (BNEF) affermava che “I sistemi di elettrolisi alcalina cinesi costano generalmente il 25% del prezzo dello stesso tipo di progetto nei paesi occidentali, grazie alla manodopera a basso costo e all’offerta a monte dal mercato interno. I produttori cinesi hanno iniziato la loro marcia verso i mercati internazionali … È probabile che i prodotti per elettrolisi fabbricati in Cina diventino popolari in tutto il mondo durante il 2025-30“.

Secondo una bozza trapelata del prossimo Net Zero Industry Act, l’Unione Europea avrebbe deciso che almeno il 50% dell’idrogeno consumato ogni anno nell’UE dovrà provenire da elettrolizzatori prodotti in Europa, entro il 2030. Una proposta che, se confermata, soddisferebbe i nostri produttori a metà strada anche se non è ancora ben chiaro come queste misure verrebbero applicate.

“La capacità di produzione di elettrolizzatori all’interno dell’Unione è in grado di soddisfare almeno il 50% delle esigenze annuali di diffusione dell’idrogeno rinnovabile e privo di combustibili fossili all’interno dell’Unione“, riporta parte della bozza.

Il progetto di legge fissa anche obiettivi simili per i settori manifatturieri europei correlati, con l’85% delle turbine eoliche installate prodotte nell’UE, il 40% dei pannelli solari, il 60% delle pompe di calore e il 60% delle batterie.

Infine, tutti gli Stati membri dovranno destinare una certa percentuale delle entrate nazionali dal sistema di scambio di quote di emissione dell’UE alla produzione locale di tecnologie verdi, ma non viene specificata una percentuale esatta.

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