«“Investimenti” ritengo sarà la parola chiave per il futuro dell’idrogeno. Noi di Erredue, siamo pronti ad accogliere le sfide che ci attendono». Così dichiara alla prima Italian Hydrogen Summit Enrico D’Angelo, fondatore e amministratore delegato di ErreDue, società livornese attiva nella progettazione di soluzioni innovative per la produzione, miscelazione e purificazione on-site di gas tecnici.
«Siamo un’azienda innovativa e intendiamo proseguire lungo la strada tracciata puntando la nostra attenzione e il nostro impegno nell’ambito della ricerca e dello sviluppo, pronti a cogliere tutte le opportunità che il mercato potrà offrire», continua D’Angelo.
L’azienda è sicuramente tra le realtà Italiane maggiormente impegnate nello sviluppo della filiera dell’idrogeno. Negli ultimi mesi, ErreDue ha infatti intrapreso un percorso di crescita strategico che ha visto l’acquisto della Giga Factory dove saranno prodotti gli elettrolizzatori da 1 a 5 MW e la partecipazione ad importanti progetti internazionali, in Inghilterra e Spagna.
La Italian Hydrogen Summit, organizzata da H2IT, è stata occasione di discussione e confronto «tra addetti ai lavori e istituzione per definire una strategia nazionale comune e con prospettive di lungo periodo, che possa dare maggiori certezze a noi operatori del mercato e che confermi l’ambizione del nostro Paese di arrivare a svolgere un ruolo chiave in questo ambito. L’Italia, infatti, puntando sull’idrogeno potrà garantirsi la tanto auspicata sicurezza energetica e raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione di molti settori come quello della mobilità, delle infrastrutture e dell’industria pesante».
Alla presenza del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso si è parlato di quanto siano cresciuti nel 2022 gli investimenti sull’idrogeno da parte di soggetti privati e del fatto che il nostro settore può contare anche sui 3,64 miliardi di euro del PNRR e su differenti finanziamenti a livello europeo, a dimostrazione che il comparto è davvero pronto per spiccare il volo.
«Sono soddisfatto, inoltre, di aver riscontrato una nuova consapevolezza, soprattutto da parte delle istituzioni: serve un piano strategico condiviso con azioni di breve, medio e lungo periodo per riuscire a cogliere tempestivamente tutte le opportunità di questo mercato emergente. Una strategia che consenta all’Italia di divenire leader a livello internazionale in un ambito come questo che ha oggettivamente un enorme potenziale di sviluppo. L’idrogeno – conclude – rappresenta, infatti, una delle opzioni fondamentali per la decarbonizzazione di molti settori, occorre però una visione unica che porti a consolidare l’attuale fase di sviluppo dei progetti in essere, permettendo alle aziende di operare in un quadro normativo ed economico più sicuro, che non metta a rischio gli investimenti fatti e ne abiliti di nuovi».