
All’inizio di luglio, E.ON ha annunciato la cancellazione di due importanti iniziative legate all’idrogeno in Germania: un progetto da 20 MW per la produzione di idrogeno verde a Essen (HydroHarbourEssen ) e la partecipazione allo sviluppo del gasdotto H2.Ruhr.
Nel 2024, E.ON aveva selezionato il gruppo tecnologico Andritz per eseguire gli studi di fattibilità del Progetto HydroHarbourEssen.
Annunciato nel 2021, il gasdotto H2.Ruhr mirava invece a trasportare fino a 80.000 tonnellate di energia rinnovabile idrogeno e ammoniaca all’anno.
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La decisione si inserisce nel nuovo orientamento strategico dell’azienda, che prevede una riduzione dell’impegno nei confronti dei gas verdi, a favore di una ristrutturazione interna delle attività legate alle infrastrutture energetiche.
Si tratta dell’ennesimo colpo inferto all’industria dell’idrogeno in Germania: sempre lo scorso mese, ArcelorMittal ha annunciato la cancellazione dei propri piani di decarbonizzazione per gli impianti siderurgici di Brema e Eisenhüttenstadt, nonostante avesse ottenuto 1,3 miliardi di euro in sovvenzioni pubbliche.
A questa battuta d’arresto sono seguiti ulteriori rinvii: il progetto EWE da 50 MW a Brema e l’impianto da 10 MW pianificato da LEAG nella Lusazia hanno entrambi subito slittamenti.
“L’eccesso di regolamentazione, sia a livello nazionale che europeo, compromette la redditività delle fonti energetiche rinnovabili” ha dichiarato all’epoca un portavoce di EWE a ICIS (Independent Commodity Intelligence Services).