Passi in avanti per H2Pipe, il progetto industriale congiunto (JIP) di DNV volto allo sviluppo di un nuovo codice di progettazione, costruzione, manutenzione e gestione dei gasdotti offshore per il trasporto di idrogeno puro o in miscela con gas naturale.
Sviluppare una rete infrastrutturale in grado di distribuire con efficacia e sicurezza l’idrogeno sarà uno dei punti cardine per la transizione verso un’economia sostenibile a zero emissioni di carbonio. Per questo, molti operatori del settore Mid-Stream stanno esplorando da tempo soluzioni per trasportare idrogeno come additivo o sostituto del gas naturale ma gli attuali codici dei gasdotti offshore non soddisfano i livelli di sicurezza necessari. Uno dei maggiori rischi a riguardo è quello del potenziale effetto dannoso dell’idrogeno sulla resistenza del cracking degli acciai al carbonio.
Per vincere queste sfide, DNV lanciò nel 2021 il progetto H2Pipe effettuando, inizialmente, una serie di test sul potenziale degrado delle proprietà fisico-meccaniche delle condotte in acciaio. L’obiettivo fu quello di esplorare i vari parametri in preparazione al programma di test principale previsto nella fase successiva. La prima revisione delle linee guida venne consegnata ai partecipanti lo stesso anno.
Dopo quasi due anni, DNV ha ufficialmente annunciato l’inizio della seconda fase di H2Pipe.
A partire da Marzo 2023, il gruppo avvierà un programma biennale di test sperimentali completi volti a migliorare la comprensione dei meccanismi di infragilimento da idrogeno e la sua influenza sull’integrità del materiale che costituisce le condotte.
Non solo. La seconda fase prevede anche lo studio di valutazione dei potenziali rischi del trasporto di idrogeno in condotte offshore e la progettazione del livello di fattibilità delle stesse. Il risultato sarà una linea guida dettagliata in grado di offrire agli operatori indicazioni precise per la realizzazione e riconversione dei gasdotti offshore al trasporto di idrogeno.
In base al Hydrogen Forecast to 2050, DNV prevede che oltre il 50% dei gasdotti per l’idrogeno presenti su scala globale (fino all’80% in alcune regioni) proverrà dalla conversione delle reti di trasporto gas già esistenti, un’operazione che garantisce un costo minore del 35% rispetto alle nuove costruzioni.
Prajeev Rasiah, Regional Director, Northern Europe, Energy Systems, DNV, ha dichiarato: “DNV è impegnata nella transizione energetica e svolge un ruolo attivo nel supportare i propri clienti eliminando i rischi legati all’implementazione di soluzioni energetiche pulite come l’idrogeno. Investiamo in iniziative come il progetto FutureGrid presso il nostro impianto di test Spadeadam nel Regno Unito, allo scopo di capire come una rete di trasporto del gas dovrà essere sviluppata e gestita, per fornire quantità sufficienti di idrogeno in modo sicuro. Questo JIP per i gasdotti offshore è un altro contributo nel passaggio alla decarbonizzazione del sistema energetico e per garantire un’infrastruttura efficiente e sicura per l’idrogeno“.
Jan Fredrik Helgaker, Senior Engineer e JIP Lead, Energy Systems di DNV, ha commentato: “I risultati di questo JIP consentiranno a noi e ai nostri partner di sviluppare ulteriormente la linea guida a un livello in cui può offrire un supporto diretto e dettagliato nella progettazione e riqualificazione di gasdotti per l’idrogeno offshore. Con reali limitazioni di progettazione, gli operatori del settore saranno in grado di progettare – o riutilizzare – sistemi di condotte adatti al trasporto sicuro di idrogeno e di implementare adeguate misure di mitigazione, se necessario“.
La fase 2 è aperta all’adesione di altri partner. Per ulteriori informazioni visitate la pagina ufficiale DNV.
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