“Progettare al massimo livello della tecnica per un presente e un futuro migliori“.
E’ nel segno di questa missione che Chemprod, società di ingegneria multidisciplinare attiva nel campo dell’industria chimica da trent’anni, è da poco entrata a far parte di H2IT, l’associazione italiana che dal 2005, anno della sua istituzione, riunisce le principali aziende che operano lungo l’intera catena del valore dell’idrogeno.
Questo traguardo rappresenta per l’azienda milanese un’importante opportunità per portare la propria esperienza e le proprie competenze a servizio di progetti ad alto contenuto tecnologico, in grado di soddisafare le sfide di oggi ovvero sostenibilità ecologica, efficienza energetica, economia circolare.
Per celebrare il suo ingresso in H2IT- Associazione Italiana Idrogeno e Celle a Combustibile abbiamo fatto il punto della situazione con Chemprod parlando delle strategie, delle prospettive future e del contributo che l’azienda potrà dare al mercato dell’idrogeno in Italia.
A voi tutti una buona lettura.
Cosa rappresenta per Chemprod l’ingresso in H2IT – Associazione Italiana Idrogeno e Celle a Combustibile?
Chemprod è oggi una società di ingegneria multidisciplinare con trent’anni di esperienza. Nel corso di tre decenni il mondo dell’industria chimica è molto cambiato: Chemprod ha iniziato ad operare nel settore Oil and Gas in un periodo in cui il petrolio era il protagonista principale del mercato della progettazione.
Sin dall’inizio l’azienda ha avuto un approccio aperto a tutti i settori dell’ingegneria chimica e alle nuove tecnologie che ha portato l’azienda a sviluppare progetti in tutti i settori della chimica su tutti i livelli di scala. Oggi il passaggio dai combustibili fossili alle fonti rinnovabili è la prima priorità.
Le competenze acquisite da Chemprod, che si è sempre posizionata al livello più alto nel settore della progettazione di impianti chimici, con particolare attenzione allo sviluppo di nuovi processi, costituiscono un patrimonio per l’azienda e i suoi clienti per lo sviluppo di soluzioni originali e competitive, soprattutto in questo momento di transizione così delicato e complesso.
La transizione energetica richiede altissimi livelli di competenza e professionalità. Le nuove tecnologie oltre ad essere molto complesse, sono anche tecnologie “giovani” e necessitano di una progettazione sempre più raffinata che sappia trovare soluzioni originali e innovative.
Nella prospettiva della decarbonizzazione e abbassamento del livello delle emissioni la tecnologia dell’idrogeno come vettore energetico è, tra le strade oggi praticabili, quella che sembra la più promettente per la gestione energetica sia a livello industriale e che per la mobilità.
La considerazione dell’importante ruolo che l’idrogeno può svolgere come vettore energetico ha spinto Chemprod ad associarsi a H2IT per inserirsi in un consorzio di aziende e organizzazioni attive nello sviluppo di una tecnologia che insieme, attraverso un impiego innovativo dell’idrogeno, perseguano il fine comune della riduzione della dipendenza dalle fonti energetiche di origine fossile.
Siete specializzati da trent’anni nel campo ingegneristico. Come sta cambiando questo settore con il passaggio alle fonti rinnovabili?
Chemprod ha costantemente ampliato lo spettro dei settori in cui operare: si è passati da una assoluta prevalenza di progetti legati al settore petrolifero e petrolchimico dei primi anni di attività alla grande varietà dei comparti e delle dimensioni dei progetti che l’azienda sviluppa oggi.
E’ stato uno sviluppo graduale, un processo iniziato trent’anni fa e che dura ancora oggi, determinato dalla volontà dell’azienda di crescere e migliorarsi sempre seguendo ed adattandosi ai cambiamenti delle esigenze del mercato, alle nuove priorità ambientali e agli sviluppi tecnologici più recenti per soddisfare le esigenze della committenza.
Per fare questo Chemprod ha sempre investito molte risorse nella formazione del personale e nell’acquisizione di strumenti tecnici di eccellenza.
Nel corso degli ultimi decenni le innovazioni tecnologiche, i nuovi assetti politico-economici e le nuove normative hanno cambiato sensibilmente gli obiettivi della progettazione di una società come Chemprod: si sta passando da un contesto generale in cui la progettazione di nuovi impianti era preminente ad una situazione in cui gli interventi sugli impianti esistenti per l’efficientamento energetico, la gestione e la riduzione dei reflui, la rilavorazione dei sottoprodotti e, non ultimo l’implementazione delle raccomandazioni emerse per upgrading della sicurezza ambientale e del personale i fattori dell’efficienza energetica, la gestione e il riciclo dei reflui, dei sottoprodotti di lavorazione, come la sicurezza degli stabilimenti, costituiscono una parte determinante delle attività aziendali.
L’aggiornamento degli impianti esistenti è un tema importante in questa fase della transizione.
Il passaggio alle fonti rinnovabili si configura come un vero e proprio cambio di paradigma generale che si traduce per l’ingegnere in una maggiore complessità e articolazione dei progetti.
Quali servizi offrite e quali sono i punti forti della vostra azienda?
Progettazione di nuovi impianti e Revamping di impianti esistenti, Ingegneria di processo e di dettaglio, modifiche di linee di produzione e distribuzione, efficientamento energetico, unità di distribuzione e stoccaggio di gas (Gas tecnici, Idrogeno, Ossigeno, ecc…), Sistemi di controllo e sicurezza, Piping, Strumentazione, progettazione di strutture metalliche, progettazione impianti elettrici, assistenza ingegneristica in impianto. Simulazioni, modellazione 3D.
Ci potete spiegare quali sono le fasi di progettazione di un impianto a idrogeno?
Chemprod può entrare con competenza nella progettazione dei “complessi di promozione idrogeno” dove, oltre al singolo impianto, si devono predisporre altri impianti accessori all’impianto di produzione stesso (stoccaggio materie prime, stoccaggio/compressione idrogeno, controllo, ecc.). Competenza sviluppata negli anni su impianti di raffineria e/o produttori idrogeno.
Le fasi di sviluppo di un progetto, in cui Chemprod può dare il suo contributo sono: fattibilità, dove in base alle indicazioni di massima (dati come luogo, potenzialità, obiettivi di fornitura idrogeno) definiti dal cliente, viene elaborato un primo schema (schema a blocchi complesso) e vengono individuate le singole unità che comporranno il complesso di produzione idrogeno.
In questa fase si esegue, normalmente, la valutazione di opportunità per le diverse opzioni/scelte di produzione: potenzialità degli impianti, livelli di pressione stoccaggi, modalità di produzione, ecc.
Progettazione di processo, dove si definisce, nel dettaglio, il bilancio materiali del complesso di produzione, e si indicano le potenzialità di ogni singolo impianto del complesso.
In questa fase sono elaborati i documenti tipici della progettazione di processo per descrivere l’interconnessione tra i vari impianti.
Progettazione di dettaglio, dove è prodotto la tipica documentazione di dettaglio necessaria alla realizzazione delle opere civili, meccaniche, di tubazioni, strumentali ed elettriche per la realizzazione dell’impianto.
Ci potete fornire un esempio di progetto che avete portato a termine in ambito idrogeno?
Un esempio di un intervento Chemprod risale all’anno scorso, con la installazione di un piccolo impianto di steam reforming presso un utilizzatore con lo scopo di ridurre la fornitura di idrogeno via carri bombolai, con notevole impatto sulla riduzione delle emissioni da trasporto.
Chemprod ha assistito il proprio cliente nella integrazione dell’unità di steam reforming con gli impianti accessori: fornitura acqua demi, stoccaggio e distribuzione, sistema di controllo.
Cosa prevede la strategia futura di Chemprod?
Chemprod si vede proiettata nel futuro a nuovi impegni nell’ambito della generazione / stoccaggio idrogeno in sistemi dell’energia rinnovabile, come stazioni caricamento veicoli (auto, autotreni) o altre situazioni di utilizzo idrogeno.
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