Eni potrebbe considerare di svincolare la sua attività di bioraffinazione e di accoppiarla con le operazioni di vendita al dettaglio, come sta facendo con le sue attività con risorse rinnovabili, ha detto a Reuters l’amministratore delegato del gruppo energetico italiano Claudio Descalzi.
“E’ davvero prematuro ma è un possibile accordo interessante per il futuro“, ha detto Descalzi in un’intervista alla conferenza Reuters Events Global Energy Transition.
Varie società energetiche europee, come la multienergy spagnola Repsol, stanno cercando di cedere parti delle loro attività piu’ ecologiche per raccogliere fondi per ridurre il debito e pagare il passaggio dal petrolio e dal gas.
“Bioraffinerie con vendita al dettaglio… potrebbe essere un ottimo affare“, ha detto Descalzi. Eni ha due bioraffinerie in Italia e ha dichiarato di volerne costruire di più in patria e all’estero.
Eni, che a febbraio ha svelato degli obiettivi di lotta al cambiamento climatico tra i più ambiziosi del settore, sta cercando di ristrutturare il proprio business e il proprio portafoglio per aiutare a finanziare la propria transizione energetica.
A maggio ha firmato un accordo con BP per unire le attività upstream in Angola per formare una delle più grandi società energetiche africane, una mossa che consentirà al nuovo gruppo di prendere ulteriori prestiti senza aumentare i rapporti di indebitamento di Eni.
Descalzi ha affermato che Eni è aperta a partnership con altre società simili all’accordo con la BP, aggiungendo che alcune discussioni sono in corso, ma senza fornire ulteriori dettagli.
“Vogliamo separare questo tipo di investimento e creare un’unica entità con un’altra società che abbia in mente lo stesso tipo di modello“, ha affermato.
Interrogato sul gas naturale come combustibile di transizione, Descalzi si è detto convinto che avrà un ruolo chiave da svolgere in futuro.
“Dobbiamo sostituire prima il carbone e poi il petrolio… È ancora un combustibile molto, molto importante“, ha detto.
Eni, che sta sviluppando due grandissime scoperte di gas in Mozambico e in Egitto, ha affermato che la sua produzione di petrolio raggiungerà il picco nel 2025 per essere sempre più sostituita, nel suo portafoglio upstream, dal gas.
A maggio, la IEA – International Energy Agency ha affermato che gli investitori non dovrebbero finanziare nuovi progetti di produzione dl petrolio, gas e carbone, se il mondo vuole raggiungere le emissioni nette pari a zero entro la metà del secolo.