giovedì, 27 Novembre 2025

Alstom sospende la produzione dei treni a idrogeno

La decisione sarebbe stata presa a causa dell’imminente interruzione dei finanziamenti statali del governo francese al programma IPCEI e, in particolare, all’Hy2tech avviato dall’Unione Europea nel luglio 2022 con un investimento pubblico di 5,4 miliardi di euro. Questo programma, che proseguirà fino al 2027, coinvolge numerosi attori industriali oltre ad Alstom, tra cui Daimler Truck e Bosch, e non si limita al solo comparto ferroviario. Secondo la documentazione della Commissione Europea, la quota di Alstom è sostenuta dal Piano francese per la Ripresa e la Resilienza, anch’esso supportato da fondi comunitari. Le attività della controllata Alstom Hydrogen destinate a questi progetti saranno quindi progressivamente interrotte e il personale impiegato sarà ricollocato su altre iniziative.

E ora? Alstom ha assicurato che rispetterà tutti i contratti già sottoscritti per la fornitura di treni a idrogeno in Europa. L’azienda ha inoltre sottolineato di essere impegnata in un dialogo costante e responsabile con lo Stato francese, con l’obiettivo di individuare soluzioni che garantiscano la sostenibilità delle attività del gruppo e la tenuta del settore dell’idrogeno “Made in France”. In Italia Alstom fornirà 14 treni a idrogeno Coradia Stream H per il progetto H2iseO, in Valcamonica. L’iniziativa, promossa da FNM Group, FERROVIENORD e Trenord, prevede un investimento complessivo di circa 367 milioni di euro. Proprio in questi giorni è stato annunciato che il primo convoglio entrerà in fase di pre-commercializzazione all’inizio del 2026.

Sembra proprio che per i treni a idrogeno il percorso verso la piena consacrazione sia ancora lungo e tortuoso, come ha fatto intendere Henri Poupart-Lafarge, CEO di Alstom, in una dichiarazione rilasciata al BFM Business:

La tecnologia dell’idrogeno non è ancora completamente matura. Le prestazioni delle celle a combustibile stanno migliorando, ma ci sono ancora tanti progressi da fare. Gli investimenti nel settore stanno rallentando in Europa mentre l’Asia, e in particolare la Cina, continuano a investire massicciamente in soluzioni all’idrogeno. Non possiamo prevedere quanto rapidamente questa tecnologia raggiungerà la maturità, ma non vorrei che l’Europa rimanesse indietro entro 10 anni“.

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